Antonio Amorosi (Comunanza 1660 - Roma 1738) Piccola mietitrice...
Antonio Amorosi (Comunanza 1660 - Roma 1738)
Piccola mietitrice addormentata e bimbo col flauto
Olio su tela
68 x 89 cm
Le opere, eseguite con grazia settecentesca e ductus pittorico di Amorosi, si riferiscono a esempi di Bernard Keilhau, detto Monsu Bernardo, di cui Amorosi fu collaboratore. Si vedano le fig. 58 pag. 181 e C 6 di pagina 270 della monografia Bernard Keilhau, detto Monsu Bernardo a cura di Minna Heimburger. A questo proposito, a pag. 140, scrive la studiosa: "L'unico pittore fino a oggi veramente riconosciuto seguace del Keilhau è Antonio Amorosi", aggiunge, a pag. 141, "Si avviava oramai verso la trentina, quando questi morì (Keilhau) e può essere stato uno degli assistenti, che aiutavano l'ormai anziano pittore nel copiare le sue composizioni. Ciò spiegherebbe comunque perché possedesse la chiave interpretativa delle opere double entendre del pittore dano-olandese-italiano."
Allievo a Roma di Giuseppe Ghezzi, la prima opera riconosciuta di Antonio Amorosi è il Ritratto di Filippo Ricci (firmato), oggi conservato nella collezione Weitzner a New York. La sua prima attività è dedicata a temi storici e religiosi, anche se la sua fama tutt’oggi si deve ai suoi dipinti legati alla rappresentazione di pitocchi, ripresi con tenera grazia. A differenza di altri pittori del suo tempo a Roma, come A. Locatelli, di P. Anesi, P. Monaldi, alle scene di vita popolare nei modi dei Bamboccianti egli predilesse le mezze figure di povera gente nello stile di Eberhard Keilhau, detto Monsù Bernardo, con cui fu certamente in contatto.
Antonio Amorosi (Comunanza 1660 - Rome 1738)
Little Sleeping Reaper and Child with Flute
Oil on canvas
68 x 89 cm
The artworks, executed with 18th-century grace and pictorial ductus by Amorosi, refer to examples by Bernard Keilhau, known as Monsu Bernardo, whose collaborator Amorosi was. You should see fig. 58 p. 181 and C 6 of page 270 of the monograph Bernard Keilhau, called Monsu Bernardo, edited by Minna Heimburger. On this subject, the scholar writes on p. 140: "The only painter so far truly recognised as a follower of Keilhau is Antonio Amorosi" she adds on p. 141: "He was well into his thirties when he (Keilhau) died and may have been one of the assistants who helped the now elderly painter in copying his compositions. This would, however, explain why he possessed the interpretive key to the Dane-Dutch-Italian painter's double entendre works".
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Antonio Amorosi (Comunanza 1660 - Roma 1738)
Piccola mietitrice addormentata e bimbo col flauto
Olio su tela
68 x 89 cm
Le opere, eseguite con grazia settecentesca e ductus pittorico di Amorosi, si riferiscono a esempi di Bernard Keilhau, detto Monsu Bernardo, di cui Amorosi fu collaboratore. Si vedano le fig. 58 pag. 181 e C 6 di pagina 270 della monografia Bernard Keilhau, detto Monsu Bernardo a cura di Minna Heimburger. A questo proposito, a pag. 140, scrive la studiosa: "L'unico pittore fino a oggi veramente riconosciuto seguace del Keilhau è Antonio Amorosi", aggiunge, a pag. 141, "Si avviava oramai verso la trentina, quando questi morì (Keilhau) e può essere stato uno degli assistenti, che aiutavano l'ormai anziano pittore nel copiare le sue composizioni. Ciò spiegherebbe comunque perché possedesse la chiave interpretativa delle opere double entendre del pittore dano-olandese-italiano."
Allievo a Roma di Giuseppe Ghezzi, la prima opera riconosciuta di Antonio Amorosi è il Ritratto di Filippo Ricci (firmato), oggi conservato nella collezione Weitzner a New York. La sua prima attività è dedicata a temi storici e religiosi, anche se la sua fama tutt’oggi si deve ai suoi dipinti legati alla rappresentazione di pitocchi, ripresi con tenera grazia. A differenza di altri pittori del suo tempo a Roma, come A. Locatelli, di P. Anesi, P. Monaldi, alle scene di vita popolare nei modi dei Bamboccianti egli predilesse le mezze figure di povera gente nello stile di Eberhard Keilhau, detto Monsù Bernardo, con cui fu certamente in contatto.
Antonio Amorosi (Comunanza 1660 - Rome 1738)
Little Sleeping Reaper and Child with Flute
Oil on canvas
68 x 89 cm
The artworks, executed with 18th-century grace and pictorial ductus by Amorosi, refer to examples by Bernard Keilhau, known as Monsu Bernardo, whose collaborator Amorosi was. You should see fig. 58 p. 181 and C 6 of page 270 of the monograph Bernard Keilhau, called Monsu Bernardo, edited by Minna Heimburger. On this subject, the scholar writes on p. 140: "The only painter so far truly recognised as a follower of Keilhau is Antonio Amorosi" she adds on p. 141: "He was well into his thirties when he (Keilhau) died and may have been one of the assistants who helped the now elderly painter in copying his compositions. This would, however, explain why he possessed the interpretive key to the Dane-Dutch-Italian painter's double entendre works".