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Bartolomeo Bimbi (Settignano 1648 - Firenze 1729)

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Bartolomeo Bimbi (Settignano 1648 - Firenze 1729)

Bartolomeo Bimbi (Settignano 1648 – Firenze 1729)
"Natura morta all’aperto"
Olio su tela
"Outdoors still life "
Oil on canvas
88 x 97 cm

Bartolomeo Bimbi nasce il 15 maggio 1648 a Settignano, nei dintorni di Firenze. Inizia l’apprendistato nella bottega di Lorenzo Lippi, e termina la sua formazione presso Onorio Marinari. Nel 1670 si trasferisce a Roma seguendo il cardinale Leopoldo de’ Medici: giunto all’Urbe entra in contatto con Mario Nuzzi, detto Mario de’ Fiori, il maggior esponente capitolino di nature morte floreali. Ritornato in patria lavora dipingendo vasi di fiori e ghirlande intorno a immagini devote, presso Angelo Gori, modesto pittore fiorentino. Ben presto s’impone nella scena artistica locale, giungendo a lavorare per la corte medicea, prevalentemente a servizio di Cosimo III de' Medici e poi della figlia, l'Elettrice Palatina Anna Maria Luisa de' Medici. I soggetti dei suoi quadri non si limitano alle composizioni di fiori e frutta, ma rappresentano spesso "meraviglie di natura": agrumi, conchiglie, le più strane varietà vegetali ed animali. Bimbi collabora con il granduca, per sodisfare il desiderio del Medici di catalogare le specie botaniche: un intento enciclopedico che vede Bimbi collaborare con Antonio Micheli, botanico di corte. Le nature morte di Bartolomeo sono particolari e originali: si distinguono dalle altre perché, nel loro intento illustrativo, sono organizzate per specie, stagione o provenienza, talvolta mettendo in risalto l’eccezionalità della forma, del peso, dell’aspetto. Nella nostra tela, di riguardevole qualità, i frutti sono adagiati su di un piccolo davanzale di terra, oltre al quale si nota una degradante pianura delimitata, in lontananza, da azzurre colline. La luce aurea illumina la scena facendo brillare ciliegie, mele, susine, la polpa del cocomero smezzato e i melograni in basso a destra. Particolare tanto interessante quanto prezioso è la presenza di un vaso con una giovane pianta in fiore: essa è, con ottima probabilità, una pianta d’agrumi che esibisce la sua fioritura tardo estiva. Per un confronto puntuale, i riferimenti precisi circa la sua maniera di trattare queste specie vegetali e per l’ambientazione della rappresentazione, si ritrovano nelle opere tutt’oggi conservate presso la villa medicea di Poggio a Caiano “Arance, cedri, bergamotti limoni e lumie”, “Ciliegie” e “Mele” nonché le opere “Frutta e uccelli” e “Frutta e funghi” conservate a Palazzo Pitti a Firenze

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Sale price
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Estimate
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Time, Location
19 Apr 2021
Italy, Milan
Auction House
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Bartolomeo Bimbi (Settignano 1648 - Firenze 1729)

Bartolomeo Bimbi (Settignano 1648 – Firenze 1729)
"Natura morta all’aperto"
Olio su tela
"Outdoors still life "
Oil on canvas
88 x 97 cm

Bartolomeo Bimbi nasce il 15 maggio 1648 a Settignano, nei dintorni di Firenze. Inizia l’apprendistato nella bottega di Lorenzo Lippi, e termina la sua formazione presso Onorio Marinari. Nel 1670 si trasferisce a Roma seguendo il cardinale Leopoldo de’ Medici: giunto all’Urbe entra in contatto con Mario Nuzzi, detto Mario de’ Fiori, il maggior esponente capitolino di nature morte floreali. Ritornato in patria lavora dipingendo vasi di fiori e ghirlande intorno a immagini devote, presso Angelo Gori, modesto pittore fiorentino. Ben presto s’impone nella scena artistica locale, giungendo a lavorare per la corte medicea, prevalentemente a servizio di Cosimo III de' Medici e poi della figlia, l'Elettrice Palatina Anna Maria Luisa de' Medici. I soggetti dei suoi quadri non si limitano alle composizioni di fiori e frutta, ma rappresentano spesso "meraviglie di natura": agrumi, conchiglie, le più strane varietà vegetali ed animali. Bimbi collabora con il granduca, per sodisfare il desiderio del Medici di catalogare le specie botaniche: un intento enciclopedico che vede Bimbi collaborare con Antonio Micheli, botanico di corte. Le nature morte di Bartolomeo sono particolari e originali: si distinguono dalle altre perché, nel loro intento illustrativo, sono organizzate per specie, stagione o provenienza, talvolta mettendo in risalto l’eccezionalità della forma, del peso, dell’aspetto. Nella nostra tela, di riguardevole qualità, i frutti sono adagiati su di un piccolo davanzale di terra, oltre al quale si nota una degradante pianura delimitata, in lontananza, da azzurre colline. La luce aurea illumina la scena facendo brillare ciliegie, mele, susine, la polpa del cocomero smezzato e i melograni in basso a destra. Particolare tanto interessante quanto prezioso è la presenza di un vaso con una giovane pianta in fiore: essa è, con ottima probabilità, una pianta d’agrumi che esibisce la sua fioritura tardo estiva. Per un confronto puntuale, i riferimenti precisi circa la sua maniera di trattare queste specie vegetali e per l’ambientazione della rappresentazione, si ritrovano nelle opere tutt’oggi conservate presso la villa medicea di Poggio a Caiano “Arance, cedri, bergamotti limoni e lumie”, “Ciliegie” e “Mele” nonché le opere “Frutta e uccelli” e “Frutta e funghi” conservate a Palazzo Pitti a Firenze

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19 Apr 2021
Italy, Milan
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