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LOT 43

Ceroplastica raffigurante figura appestata Ambito napoletano, XVII secolo

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Ceroplastica raffigurante figura appestata Ambito napoletano, XVII secolo
L'opera in questione rappresenta una figura appestata, con bocca spalancata e sguardo perso verso l'alto, inserita in una teca lignea in legno ebanizzato e dorato.
La vivida rappresentazione prende ispirazione dai gruppi della Corruzione I e II, della Pestilenza e del Morbo Gallico eseguiti da Gaetano Zumbo (Messina 1656 - Parigi 1701) su commissione del Granduca Cosimo III dei Medici durante il suo soggiorno fiorentino tra il 1961 e il 1695 e oggi conservati presso il museo della Specola.
Nella produzione artistica italiana, soprattutto nelle regioni centrali e meridionali, tra il XVII e il XVIII secolo, si ricercava un naturalismo estremamente dettagliato, influenzato dallo stile barocco. Per questo motivo, i particolari venivano realizzati con materiali aggiuntivi: ad esempio, in questa rappresentazione dell'Appestata, i capelli sono creati con tessuti, così come le vesti, arricchite con tessuti reali.
Inoltre, è da evidenziare che la ceroplastica, l’antica arte di lavorare la cera, fu usata fin dall’antichità in ambito funerario e dal XVII secolo fu largamente impiegata anche per la riproduzione a scopo didattico di modelli anatomici, zoologici e botanici. Nel corso del tempo, anzi, la ceroplastica fu impiegata soprattutto per le sue rappresentazioni in ambito anatomico. Questi manufatti non si limitavano a riprodurre la realtà, ma erano spesso ispirati a una visione di essa particolarmente drammatica e grottesca. Tali rappresentazioni avevano la funzione di esorcizzare la malattia, il dolore e la pestilenza che dilagava a quel tempo. La teca qui in oggetto si può collocare nell’ambito della produzione dell'abate Giulio Gaetano Zumbo, principale esponente della ceraplastica seicentesca. Tali composizioni ebbero uno straordinario successo e una fortuna artistica che perdurò per oltre un secolo in Italia e Oltralpe.
Classificazione dello stato di conservazione: **** buono.
Il lotto è in un buono stato di conservazione con le normali usure e difetti commensurati all’epoca e all’uso nel tempo.

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Estimate
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Reserve
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Time, Location
25 Feb 2025
Italy, Rome
Auction House
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Ceroplastica raffigurante figura appestata Ambito napoletano, XVII secolo
L'opera in questione rappresenta una figura appestata, con bocca spalancata e sguardo perso verso l'alto, inserita in una teca lignea in legno ebanizzato e dorato.
La vivida rappresentazione prende ispirazione dai gruppi della Corruzione I e II, della Pestilenza e del Morbo Gallico eseguiti da Gaetano Zumbo (Messina 1656 - Parigi 1701) su commissione del Granduca Cosimo III dei Medici durante il suo soggiorno fiorentino tra il 1961 e il 1695 e oggi conservati presso il museo della Specola.
Nella produzione artistica italiana, soprattutto nelle regioni centrali e meridionali, tra il XVII e il XVIII secolo, si ricercava un naturalismo estremamente dettagliato, influenzato dallo stile barocco. Per questo motivo, i particolari venivano realizzati con materiali aggiuntivi: ad esempio, in questa rappresentazione dell'Appestata, i capelli sono creati con tessuti, così come le vesti, arricchite con tessuti reali.
Inoltre, è da evidenziare che la ceroplastica, l’antica arte di lavorare la cera, fu usata fin dall’antichità in ambito funerario e dal XVII secolo fu largamente impiegata anche per la riproduzione a scopo didattico di modelli anatomici, zoologici e botanici. Nel corso del tempo, anzi, la ceroplastica fu impiegata soprattutto per le sue rappresentazioni in ambito anatomico. Questi manufatti non si limitavano a riprodurre la realtà, ma erano spesso ispirati a una visione di essa particolarmente drammatica e grottesca. Tali rappresentazioni avevano la funzione di esorcizzare la malattia, il dolore e la pestilenza che dilagava a quel tempo. La teca qui in oggetto si può collocare nell’ambito della produzione dell'abate Giulio Gaetano Zumbo, principale esponente della ceraplastica seicentesca. Tali composizioni ebbero uno straordinario successo e una fortuna artistica che perdurò per oltre un secolo in Italia e Oltralpe.
Classificazione dello stato di conservazione: **** buono.
Il lotto è in un buono stato di conservazione con le normali usure e difetti commensurati all’epoca e all’uso nel tempo.

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25 Feb 2025
Italy, Rome
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