Giovan Francesco Guerrieri
Giovan Francesco Guerrieri
(Fossombrone 1589 – Pesaro 1657)
SAN GIOVANNI A PATMOS
olio su tela, cm 131x95
SAINT JOHN THE EVANGELIST IN PATMOS
oil on canvas, cm 131x95
Provenienza
Vienna, collezione privata; Vienna, Dorotheum, 30 marzo 2000, n. 71
Bibliografia
M. Pulini, Il Fossombrone ritrattista degli oratoriani. La raccolta Mattei e Antiveduto Grammatica, in “Paragone”, 60, 2005, pp. 31-39; G. Papi, Un dipinto di Giovan Francesco Guerrieri e uno di Caroselli scambiato per Guerrieri, in Senza più attendere a studio e insegnamento. Scritti su Caravaggio e l’ambiente caravaggesco, Napoli 2018, pp. 118-134, in particolare pp. 118-120 e fig. 1.
La restituzione a Giovan Francesco Guerrieri del dipinto qui offerto, in asta a Vienna con la curiosa attribuzione a Girolamo Muziano, si deve a Massimo Pulini e, in maniera del tutto indipendente, a Gianni Papi che ne ha precisato altresì la provenienza e la storia attributiva, dovuta a una firma apocrifa in parte ancora leggibile sulla pietra in basso a sinistra.
Immagine di grande potenza, l’Evangelista a cui si attribuisce il testo apocalittico occupa interamente il primo piano del dipinto volgendosi in contrapposto verso l’origine della sua ispirazione. I tratti rudi e sommariamente scorciati lo accostano alle opere pubbliche marchigiane del pittore di Fossombrone, e in particolare alle note tele con i miracoli di San Nicola da Tolentino in Santa Maria del Ponte del Piano a Sassoferrato, da tempo uno dei caposaldi per la ricostruzione del catalogo del Guerrieri e, nel nostro caso, per un riferimento cronologico intorno al 1615.
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Giovan Francesco Guerrieri
(Fossombrone 1589 – Pesaro 1657)
SAN GIOVANNI A PATMOS
olio su tela, cm 131x95
SAINT JOHN THE EVANGELIST IN PATMOS
oil on canvas, cm 131x95
Provenienza
Vienna, collezione privata; Vienna, Dorotheum, 30 marzo 2000, n. 71
Bibliografia
M. Pulini, Il Fossombrone ritrattista degli oratoriani. La raccolta Mattei e Antiveduto Grammatica, in “Paragone”, 60, 2005, pp. 31-39; G. Papi, Un dipinto di Giovan Francesco Guerrieri e uno di Caroselli scambiato per Guerrieri, in Senza più attendere a studio e insegnamento. Scritti su Caravaggio e l’ambiente caravaggesco, Napoli 2018, pp. 118-134, in particolare pp. 118-120 e fig. 1.
La restituzione a Giovan Francesco Guerrieri del dipinto qui offerto, in asta a Vienna con la curiosa attribuzione a Girolamo Muziano, si deve a Massimo Pulini e, in maniera del tutto indipendente, a Gianni Papi che ne ha precisato altresì la provenienza e la storia attributiva, dovuta a una firma apocrifa in parte ancora leggibile sulla pietra in basso a sinistra.
Immagine di grande potenza, l’Evangelista a cui si attribuisce il testo apocalittico occupa interamente il primo piano del dipinto volgendosi in contrapposto verso l’origine della sua ispirazione. I tratti rudi e sommariamente scorciati lo accostano alle opere pubbliche marchigiane del pittore di Fossombrone, e in particolare alle note tele con i miracoli di San Nicola da Tolentino in Santa Maria del Ponte del Piano a Sassoferrato, da tempo uno dei caposaldi per la ricostruzione del catalogo del Guerrieri e, nel nostro caso, per un riferimento cronologico intorno al 1615.