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LOT 0302

JACOB DE HEUSCH

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(Utrecht, 1656 - Amsterdam, 1701)
Paesaggio con San Francesco che predica ai pesci
Olio su tela, cm 97X137

La tela trova corrispondenze iconografiche e di stile con le opere di Jacob de Heusch, artista documentato nella Bent romana nel 1675 e un disegno datato al 1680 appartenente al Museo di Sant'Anna a Lubecca, testimonia ancora la sua presenza nella Città Eterna, oltremodo confermata dal libro dei conti della famiglia Falconieri, dove, negli anni tra il 1686 e il 1692, si registra l'acquisto delle sue opere. L'attività capitolina dell'artista si orienta inizialmente verso lo stile di Gaspard Dughet e Salvator Rosa, ma sarà quest'ultimo a suscitare una vera e propria passione, tanto da indurlo ad imitarne le tele. Il gusto per il pittoresco, la sensibilità atmosferica, la capacità di evocare scenari arcadici di sapore settecentesco ha persuaso la critica a riconoscergli il merito di aver influenzato l'arte di Jan Frans Van Bloemen e Andrea Locatelli. Il dipinto in esame è un felice esempio della sua produzione databile agli anni Novanta, quando Heusch raggiunge un equilibrio poetico di particolare eleganza, rievocando i fondali scenici di Claude Lorrain e stemperando il pittoricismo desunto da Salvator Rosa. Andrea Busiri Vici D'Arcevia, nella monografia dedicata al pittore, pubblica diversi paesaggi simili per impostazione a questo in esame. Citiamo ad esempio le vedute fantasiose di costa laziale (p. 161, n. 60- p. 162, n. 61) e Il paesaggio fantastico costiero (p. 166, n. 63) e la Marina costiera italiana con figure (fig. 1- p. 180, n. 76).

Bibliografia di riferimento:
A. Busiri Vici D'Arcevia, Jacob de Heusch (1656 - 1701), un pittore olandese a Roma detto Il Copia, Roma 1997, ad vocem

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Sale price
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Estimate
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Time, Location
21 Sep 2021
Italy, Genoa
Auction House
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(Utrecht, 1656 - Amsterdam, 1701)
Paesaggio con San Francesco che predica ai pesci
Olio su tela, cm 97X137

La tela trova corrispondenze iconografiche e di stile con le opere di Jacob de Heusch, artista documentato nella Bent romana nel 1675 e un disegno datato al 1680 appartenente al Museo di Sant'Anna a Lubecca, testimonia ancora la sua presenza nella Città Eterna, oltremodo confermata dal libro dei conti della famiglia Falconieri, dove, negli anni tra il 1686 e il 1692, si registra l'acquisto delle sue opere. L'attività capitolina dell'artista si orienta inizialmente verso lo stile di Gaspard Dughet e Salvator Rosa, ma sarà quest'ultimo a suscitare una vera e propria passione, tanto da indurlo ad imitarne le tele. Il gusto per il pittoresco, la sensibilità atmosferica, la capacità di evocare scenari arcadici di sapore settecentesco ha persuaso la critica a riconoscergli il merito di aver influenzato l'arte di Jan Frans Van Bloemen e Andrea Locatelli. Il dipinto in esame è un felice esempio della sua produzione databile agli anni Novanta, quando Heusch raggiunge un equilibrio poetico di particolare eleganza, rievocando i fondali scenici di Claude Lorrain e stemperando il pittoricismo desunto da Salvator Rosa. Andrea Busiri Vici D'Arcevia, nella monografia dedicata al pittore, pubblica diversi paesaggi simili per impostazione a questo in esame. Citiamo ad esempio le vedute fantasiose di costa laziale (p. 161, n. 60- p. 162, n. 61) e Il paesaggio fantastico costiero (p. 166, n. 63) e la Marina costiera italiana con figure (fig. 1- p. 180, n. 76).

Bibliografia di riferimento:
A. Busiri Vici D'Arcevia, Jacob de Heusch (1656 - 1701), un pittore olandese a Roma detto Il Copia, Roma 1997, ad vocem

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Italy, Genoa
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