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LOT 0023

PIETRO LABRUZZI (attr. a)

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(Roma, 1739 - 1805)
Ritratto di gentiluomo
Olio su tela, cm 78X66

Il dipinto genericamente attribuito a scuola francese, si riconduce a Pietro Labruzzi. La tipologia dell'effigiato è rigorosamente pertinente alla corrente di gusto neoclassico a cui partecipano Pompeo Batoni, Anton Raphael Mengs e Anton von Maron. Il taglio d'immagine e l'abbigliamento raffinato, descritto nei minimi dettagli dalla marsina di velluto color porpora al panciotto, rappresentano l'agiata condizione sociale del personaggio, desideroso di emanare il suo buon gusto e la sua cultura. A differenza del Mengs, Pietro Labruzzi imposta i suoi dipinti con maggiore naturalezza, in analogia con la ritrattistica batoniana, destinata prevalentemente alla committenza inglese di stanza a Roma. In questo caso mostra con disinvoltura il suo status guardando verso l'osservatore con sostenuta sicurezza. La luce proveniente dall'alto a sinistra mette in risalto il volto ben definito e i colori delle vesti, stagliando la figura dal fondale e creando un effetto asciutto, di notevole eleganza formale. Queste caratteristiche permettono di considerare l'opera partecipe del catalogo labruzziano, in analogia a esempio con il Ritratto di Giovanni Battista Piranesi.

Bibliografia di riferimento:
A. Busiri Vici, Pietro Labruzzi, pittore romano di ritratti , in Scritti d'Arte, Roma 1990, pp. 9-11
A. Ghidoli, il Settecento a Roma, catalogo della mostra a cura di Anna Lo Bianco e Angela Negro, Cinisello Balsamo 2005, pp. 229 ; 230

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Sale price
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Estimate
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Time, Location
21 Sep 2021
Italy, Genoa
Auction House
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(Roma, 1739 - 1805)
Ritratto di gentiluomo
Olio su tela, cm 78X66

Il dipinto genericamente attribuito a scuola francese, si riconduce a Pietro Labruzzi. La tipologia dell'effigiato è rigorosamente pertinente alla corrente di gusto neoclassico a cui partecipano Pompeo Batoni, Anton Raphael Mengs e Anton von Maron. Il taglio d'immagine e l'abbigliamento raffinato, descritto nei minimi dettagli dalla marsina di velluto color porpora al panciotto, rappresentano l'agiata condizione sociale del personaggio, desideroso di emanare il suo buon gusto e la sua cultura. A differenza del Mengs, Pietro Labruzzi imposta i suoi dipinti con maggiore naturalezza, in analogia con la ritrattistica batoniana, destinata prevalentemente alla committenza inglese di stanza a Roma. In questo caso mostra con disinvoltura il suo status guardando verso l'osservatore con sostenuta sicurezza. La luce proveniente dall'alto a sinistra mette in risalto il volto ben definito e i colori delle vesti, stagliando la figura dal fondale e creando un effetto asciutto, di notevole eleganza formale. Queste caratteristiche permettono di considerare l'opera partecipe del catalogo labruzziano, in analogia a esempio con il Ritratto di Giovanni Battista Piranesi.

Bibliografia di riferimento:
A. Busiri Vici, Pietro Labruzzi, pittore romano di ritratti , in Scritti d'Arte, Roma 1990, pp. 9-11
A. Ghidoli, il Settecento a Roma, catalogo della mostra a cura di Anna Lo Bianco e Angela Negro, Cinisello Balsamo 2005, pp. 229 ; 230

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21 Sep 2021
Italy, Genoa
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