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Scuola valenziana del XV/XVI secolo Crocifissione con la Madonna...

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Scuola valenziana del XV/XVI secolo Crocifissione con la Madonna e San Giovanni Olio e oro su tavola La cornice in legno dorato e laccato risale al XIX secolo 118 x 88 cm Le grandi epidemie di peste del XIV secolo portarono morte in Europa e nella penisola iberica. Ne fu coinvolta ovviamente anche la Corona d'Aragona, il cui centro economico e politico era la città di Barcellona. L’insicurezza sanitaria unita alla guerra civile ha portato alla nascita di Valencia come porto commerciale dai territori ispanici sul Mediterraneo. La città conobbe una forte espansione sociale ed economica: molti pittori stranieri si stabilirono nel Regno di Valencia, provenienti da diverse parti d'Europa: dalla vicina Catalogna, come Pere Nicolau, o dalla lontana Firenze. Questa eterogenea convergenza fece sì che si formasse una scuola locale caratterizzata dalla fusione stilistica di diverse scuole e modelli pittorici. Tra le diverse influenze, le più significative furono quelle della scuola fiorentina, per mano del maestro Gerardo di Jacobo, detto anche Starnina, assieme a quella fiamminga portata da Marçal de Sas, un pittore che molto probabilmente proveniva dalla città di Gand. Queste si fusero con la tradizione locale, promossa da grandi pittori come Lorenzo Zaragoza o Pere Nicolau. Il nuovo stile locale sfocia nella seconda generazione di artisti valenciani capitanati da Miguel Alcanyç e Jaume Mateu, Gonçal Peris o Antoni Peris, che lavoreranno principalmente da 1408-1450. Col tempo si persero gli sfondi dorati tipici del primo gotico a favore di ampie quinte paesaggistiche, e in questo senso fu importante l’apporto di Luis Dalmau: egli contribuì dopo il suo viaggio nelle fiandre all’espansione del realismo, il dettaglio e la fedeltà delle figure rappresentate, aprendo la strada a personalità artistiche come Joan Reixach o Jacomart, che hanno posto le basi per l'arrivo della pittura rinascimentale a Valencia. Nella nostra tavola possiamo vedere che i caratteri che la compongono assumono elementi sempre più espressivi, senza ancora raggiungere i livelli che si sarebbero stabiliti nella seconda metà del XVI secolo. Lo sfondo, che in opere di epoche precedenti era dominato dalla foglia d'oro, qui è diventato un ricco paesaggio naturale che mostra colline, fiumi, alberi e una città in lontananza. Il centro della composizione è dominato dalla figura di Gesù Cristo in croce. Gli occhi chiusi ci mostrano che è già morto, come sempre accadeva nella pittura spagnola del tempo. I personaggi sono solo la Vergine Maria e San Giovanni, come era consuetudine in epoca medievale, seguendo gli esempi della Déesis bizantina. Le vesti, coperte dai manti, sono riccamente decorate: questo particolare ci permette di avvicinare l’opera al pittore aragonese Domingo Ram, attivo tra 1464 e il 1507. Valencian school of the 15th/16th century Crucifixion with the Madonna and St. John Oil and gold on panel The gilded and lacquered wood frame dates back to the 19th century 118 x 88 cm

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30 Nov 2021
Italy, Milan
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Scuola valenziana del XV/XVI secolo Crocifissione con la Madonna e San Giovanni Olio e oro su tavola La cornice in legno dorato e laccato risale al XIX secolo 118 x 88 cm Le grandi epidemie di peste del XIV secolo portarono morte in Europa e nella penisola iberica. Ne fu coinvolta ovviamente anche la Corona d'Aragona, il cui centro economico e politico era la città di Barcellona. L’insicurezza sanitaria unita alla guerra civile ha portato alla nascita di Valencia come porto commerciale dai territori ispanici sul Mediterraneo. La città conobbe una forte espansione sociale ed economica: molti pittori stranieri si stabilirono nel Regno di Valencia, provenienti da diverse parti d'Europa: dalla vicina Catalogna, come Pere Nicolau, o dalla lontana Firenze. Questa eterogenea convergenza fece sì che si formasse una scuola locale caratterizzata dalla fusione stilistica di diverse scuole e modelli pittorici. Tra le diverse influenze, le più significative furono quelle della scuola fiorentina, per mano del maestro Gerardo di Jacobo, detto anche Starnina, assieme a quella fiamminga portata da Marçal de Sas, un pittore che molto probabilmente proveniva dalla città di Gand. Queste si fusero con la tradizione locale, promossa da grandi pittori come Lorenzo Zaragoza o Pere Nicolau. Il nuovo stile locale sfocia nella seconda generazione di artisti valenciani capitanati da Miguel Alcanyç e Jaume Mateu, Gonçal Peris o Antoni Peris, che lavoreranno principalmente da 1408-1450. Col tempo si persero gli sfondi dorati tipici del primo gotico a favore di ampie quinte paesaggistiche, e in questo senso fu importante l’apporto di Luis Dalmau: egli contribuì dopo il suo viaggio nelle fiandre all’espansione del realismo, il dettaglio e la fedeltà delle figure rappresentate, aprendo la strada a personalità artistiche come Joan Reixach o Jacomart, che hanno posto le basi per l'arrivo della pittura rinascimentale a Valencia. Nella nostra tavola possiamo vedere che i caratteri che la compongono assumono elementi sempre più espressivi, senza ancora raggiungere i livelli che si sarebbero stabiliti nella seconda metà del XVI secolo. Lo sfondo, che in opere di epoche precedenti era dominato dalla foglia d'oro, qui è diventato un ricco paesaggio naturale che mostra colline, fiumi, alberi e una città in lontananza. Il centro della composizione è dominato dalla figura di Gesù Cristo in croce. Gli occhi chiusi ci mostrano che è già morto, come sempre accadeva nella pittura spagnola del tempo. I personaggi sono solo la Vergine Maria e San Giovanni, come era consuetudine in epoca medievale, seguendo gli esempi della Déesis bizantina. Le vesti, coperte dai manti, sono riccamente decorate: questo particolare ci permette di avvicinare l’opera al pittore aragonese Domingo Ram, attivo tra 1464 e il 1507. Valencian school of the 15th/16th century Crucifixion with the Madonna and St. John Oil and gold on panel The gilded and lacquered wood frame dates back to the 19th century 118 x 88 cm

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