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Scuola veneta, fine sec. XVI/inizio sec. XVII MADONNA COL...

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Scuola veneta, fine sec. XVI/inizio sec. XVII

MADONNA COL BAMBINO, SAN GEROLAMO E SANTA DOROTEA

olio su tela, cm 51X76

Venetian school, late 16th century / early 17th century

MADONNA WITH CHILD, SAINT JEROME AND SAINT DOROTHEA

oil on canvas, cm 51x76

LaSacra Conversazione che si staglia su una luminosa apertura paesistica introdotta da una fitta quinta arborea è a livello compositivo assai simile a una tela conversata a Glasgow (Art Gallery) e ricondotta a Tiziano.

La grande tradizione veneta del Cinquecento, percepibile oltre che nell’importanza data al paesaggio naturale nei vivaci corrimenti del pennello che movimentano le pieghe delle figure, permette di avvicinare la tela agli esiti di Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino (Ferrara, 1550 – 1620). Tale pittore compì infatti un lungo apprendistato nella bottega del Veronese, dove venne in contatto con tanti altri artisti della scuola veneta, quali l’ultimo Tiziano, Tintoretto e i Bassano: il soggiorno è confermato dalla spiccata matrice veneta che caratterizza tutta la sua produzione, che gli valse il soprannome di Paolo de’ Ferraresi. I confronti maggiormente convincenti si trovano tra le sue opere giovanili (cfr. M. A. Novelli, Scarsellino, Milano 2008).

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13 Apr 2021
Italy
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Scuola veneta, fine sec. XVI/inizio sec. XVII

MADONNA COL BAMBINO, SAN GEROLAMO E SANTA DOROTEA

olio su tela, cm 51X76

Venetian school, late 16th century / early 17th century

MADONNA WITH CHILD, SAINT JEROME AND SAINT DOROTHEA

oil on canvas, cm 51x76

LaSacra Conversazione che si staglia su una luminosa apertura paesistica introdotta da una fitta quinta arborea è a livello compositivo assai simile a una tela conversata a Glasgow (Art Gallery) e ricondotta a Tiziano.

La grande tradizione veneta del Cinquecento, percepibile oltre che nell’importanza data al paesaggio naturale nei vivaci corrimenti del pennello che movimentano le pieghe delle figure, permette di avvicinare la tela agli esiti di Ippolito Scarsella detto lo Scarsellino (Ferrara, 1550 – 1620). Tale pittore compì infatti un lungo apprendistato nella bottega del Veronese, dove venne in contatto con tanti altri artisti della scuola veneta, quali l’ultimo Tiziano, Tintoretto e i Bassano: il soggiorno è confermato dalla spiccata matrice veneta che caratterizza tutta la sua produzione, che gli valse il soprannome di Paolo de’ Ferraresi. I confronti maggiormente convincenti si trovano tra le sue opere giovanili (cfr. M. A. Novelli, Scarsellino, Milano 2008).

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