1973 Maserati Merak Berlinetta
?Maserati's second mid-engined road car
?One of 626 original-series cars built
?Recent servicing and maintenance
?Registered in Monaco
Maserati followed-up its first mid-engined supercar - the Bora - with the similar Merak. Launched in 1972, the latter was intended as competition for Ferrari's top-selling Dino 246 and used a stretched, 3.0-litre, 190bhp version of the Citroën SM's four-cam V6. The French firm owned Maserati at the time so the Merak made use of the SM's transmission and power-operated, all-disc braking and - more controversially ? Citroen's quirky instrumentation, though this applied to left-hand drive cars only, right-hand drive examples using the Bora's more conventional fascia. The unitary construction chassis and all-independent suspension remained basically as the V8-engined Bora's, though the Merak offered the convenience of '+2' seating in the rear and superior all-round vision thanks to its distinctive rear 'flying buttresses'. Like any true thoroughbred, the Merak possessed handling commensurate with its breathtaking acceleration and 140mph-plus (225km/h-plus) maximum speed. The Merak was tested by Motor magazine in April 1974, attracting praise for its excellent handling and adhesion, striking appearance, ample accommodation for two, good performance, and lack of noise.
Competition from Ferrari's new Dino V8 prompted the introduction of a more powerful version - the Merak SS with 220bhp engine and revised, more conventional interior - for 1975, ZF transmission being adopted shortly thereafter. There was also a 2.0-litre Merak 2000 version, produced especially for the Italian market to take advantage of tax concessions. The most successful Maserati of its day, the Merak ceased production in 1983 after 1,809 examples had been built, 626 of which were the original version as seen here.
According to information supplied by Maserati Classiche, this Merak left the factory on 16th May 1973 and was delivered to its first owner in Bologna. The original colour combination was "rosso fuoco" (fire red) ? the same it wears today - with beige velours interior. It is being described by the vendor as in generally very good condition. This early Merak was acquired in France by the current vendor in 2017. The history file's contents consist mainly of relatively recent service and maintenance invoices, the earliest being one issued by Garage Maion in Frejus for ?4,920 relating to a service carried out on 23rd February 2018. In September 2918, Garage Storic Italia in Marseille fitted a new battery, a new alternator, and a new electrical wiring harness, and also restored the fuel tank. Invoices in the file total around ?10,000, and the car also comes with a condition report from Jean Pierre Cornu and a
Monaco registration certificate.
1973 Maserati Merak Berlinetta
Telaio nr. AM 122 0242
? La seconda auto stradale, a motore centrale, di Maserati
? Una delle 626 auto della prima serie
? Lavori e manutenzione recenti
? Immatricolata a Monaco
Maserati ha fatto seguire alla sua prima supercar a motore centrale - la Bora ? l'esteticamente simile Merak. Presentata nel 1972, quest'ultima era prevista diventare la concorrente della Dino 246, la vettura più venduta dalla Ferrari, e utilizzava una versione maggiorata a 3,0 litri, 190 cv, del V6 a quattro alberi a camme della Citroën SM. L'azienda francese era, in quel periodo, proprietaria di Maserati e, quindi, la Merak si servì della trasmissione e dei quattro freni a disco con impianto servo assistito della SM e, decisamente il punto più controverso, della strumentazione "piuttosto eccentrica" di Citroen (quest'ultima utilizzata solo sulle auto con guida a sinistra, mentre gli esemplari con guida a destra utilizzeranno la più convenzionale strumentazione della Bora). Il telaio con carrozzeria portante e sospensione completamente indipendenti rimase, fondamentalmente, quello della Bora, che utilizzava un motore V8. La Merak offriva la comodità dei +2 posti a sedere nella parte posteriore e una migliore visibilità generale, grazie ai suoi caratteristici montanti posteriori sottili ed inclinati. Come ogni purosangue che si rispetti, la Merak possedeva una tenuta di strada proporzionata alla sua incredibile accelerazione e alla velocità massima di oltre 225 km/h. Quando la rivista inglese Motor ne ha testata una, nell'aprile del 1974, ne ha elogiato l'eccellente maneggevolezza e tenuta di strada, l'aspetto sorprendente, l'ampio spazio a disposizione per due persone, le buone prestazioni e la silenziosità.
La concorrenza della nuova Ferrari Dino 308 GT4, con motore V8, ha portato all'introduzione di una versione più potente - la Merak SS con motore da 220 CV e interni rivisti e più convenzionali - per il 1975, mentre la trasmissione ZF è stata adottata poco dopo. Nel 1977 arriverà anche una versione Merak 2000 da 2.0 litri, prodotta appositamente per il mercato italiano per sfruttare le agevolazioni fiscali. La Maserati di maggior successo del suo tempo, la Merak è uscita di produzione nel 1983 dopo che ne erano stati costruiti 1.809 esemplari, 626 dei quali erano della prima versione, quella originale, offerta qui.
Secondo le informazioni fornite da Maserati Classiche, questa Merak è stata costruita il 16 maggio 1973 per il suo primo proprietario a Bologna. Finita in rosso fuco (il suo colore originale) con interni neri e descritta come in condizioni generalmente molto buone dal venditore, questa Merak è stata acquistato in Francia, dal proprietario attuale, nel 2017. Il contenuto del file di documenti della vettura è principalmente costituito da fatture di lavori e tagliandi eseguiti in tempi recenti, con la prima, rilasciata dal Garage Maion a Fréjus, per 4.920 ?, relativa a un
tagliando effettuato il 23 febbraio 2018. Nel settembre del 2018, Garage
Storic Italia, a Marsiglia, ha montato una nuova batteria, un nuovo
alternatore e un nuovo cablaggio elettrico e restaurato il serbatoio del
carburante. Le fatture nel file ammontano ad un valore di circa ? 10.000 e
l'auto viene fornita con un rapporto sulle condizioni firmato da Jean Pierre
Cornu e un libretto di immatricolazione del Principato di Monaco.
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Estimate
Time, Location
Auction House
?Maserati's second mid-engined road car
?One of 626 original-series cars built
?Recent servicing and maintenance
?Registered in Monaco
Maserati followed-up its first mid-engined supercar - the Bora - with the similar Merak. Launched in 1972, the latter was intended as competition for Ferrari's top-selling Dino 246 and used a stretched, 3.0-litre, 190bhp version of the Citroën SM's four-cam V6. The French firm owned Maserati at the time so the Merak made use of the SM's transmission and power-operated, all-disc braking and - more controversially ? Citroen's quirky instrumentation, though this applied to left-hand drive cars only, right-hand drive examples using the Bora's more conventional fascia. The unitary construction chassis and all-independent suspension remained basically as the V8-engined Bora's, though the Merak offered the convenience of '+2' seating in the rear and superior all-round vision thanks to its distinctive rear 'flying buttresses'. Like any true thoroughbred, the Merak possessed handling commensurate with its breathtaking acceleration and 140mph-plus (225km/h-plus) maximum speed. The Merak was tested by Motor magazine in April 1974, attracting praise for its excellent handling and adhesion, striking appearance, ample accommodation for two, good performance, and lack of noise.
Competition from Ferrari's new Dino V8 prompted the introduction of a more powerful version - the Merak SS with 220bhp engine and revised, more conventional interior - for 1975, ZF transmission being adopted shortly thereafter. There was also a 2.0-litre Merak 2000 version, produced especially for the Italian market to take advantage of tax concessions. The most successful Maserati of its day, the Merak ceased production in 1983 after 1,809 examples had been built, 626 of which were the original version as seen here.
According to information supplied by Maserati Classiche, this Merak left the factory on 16th May 1973 and was delivered to its first owner in Bologna. The original colour combination was "rosso fuoco" (fire red) ? the same it wears today - with beige velours interior. It is being described by the vendor as in generally very good condition. This early Merak was acquired in France by the current vendor in 2017. The history file's contents consist mainly of relatively recent service and maintenance invoices, the earliest being one issued by Garage Maion in Frejus for ?4,920 relating to a service carried out on 23rd February 2018. In September 2918, Garage Storic Italia in Marseille fitted a new battery, a new alternator, and a new electrical wiring harness, and also restored the fuel tank. Invoices in the file total around ?10,000, and the car also comes with a condition report from Jean Pierre Cornu and a
Monaco registration certificate.
1973 Maserati Merak Berlinetta
Telaio nr. AM 122 0242
? La seconda auto stradale, a motore centrale, di Maserati
? Una delle 626 auto della prima serie
? Lavori e manutenzione recenti
? Immatricolata a Monaco
Maserati ha fatto seguire alla sua prima supercar a motore centrale - la Bora ? l'esteticamente simile Merak. Presentata nel 1972, quest'ultima era prevista diventare la concorrente della Dino 246, la vettura più venduta dalla Ferrari, e utilizzava una versione maggiorata a 3,0 litri, 190 cv, del V6 a quattro alberi a camme della Citroën SM. L'azienda francese era, in quel periodo, proprietaria di Maserati e, quindi, la Merak si servì della trasmissione e dei quattro freni a disco con impianto servo assistito della SM e, decisamente il punto più controverso, della strumentazione "piuttosto eccentrica" di Citroen (quest'ultima utilizzata solo sulle auto con guida a sinistra, mentre gli esemplari con guida a destra utilizzeranno la più convenzionale strumentazione della Bora). Il telaio con carrozzeria portante e sospensione completamente indipendenti rimase, fondamentalmente, quello della Bora, che utilizzava un motore V8. La Merak offriva la comodità dei +2 posti a sedere nella parte posteriore e una migliore visibilità generale, grazie ai suoi caratteristici montanti posteriori sottili ed inclinati. Come ogni purosangue che si rispetti, la Merak possedeva una tenuta di strada proporzionata alla sua incredibile accelerazione e alla velocità massima di oltre 225 km/h. Quando la rivista inglese Motor ne ha testata una, nell'aprile del 1974, ne ha elogiato l'eccellente maneggevolezza e tenuta di strada, l'aspetto sorprendente, l'ampio spazio a disposizione per due persone, le buone prestazioni e la silenziosità.
La concorrenza della nuova Ferrari Dino 308 GT4, con motore V8, ha portato all'introduzione di una versione più potente - la Merak SS con motore da 220 CV e interni rivisti e più convenzionali - per il 1975, mentre la trasmissione ZF è stata adottata poco dopo. Nel 1977 arriverà anche una versione Merak 2000 da 2.0 litri, prodotta appositamente per il mercato italiano per sfruttare le agevolazioni fiscali. La Maserati di maggior successo del suo tempo, la Merak è uscita di produzione nel 1983 dopo che ne erano stati costruiti 1.809 esemplari, 626 dei quali erano della prima versione, quella originale, offerta qui.
Secondo le informazioni fornite da Maserati Classiche, questa Merak è stata costruita il 16 maggio 1973 per il suo primo proprietario a Bologna. Finita in rosso fuco (il suo colore originale) con interni neri e descritta come in condizioni generalmente molto buone dal venditore, questa Merak è stata acquistato in Francia, dal proprietario attuale, nel 2017. Il contenuto del file di documenti della vettura è principalmente costituito da fatture di lavori e tagliandi eseguiti in tempi recenti, con la prima, rilasciata dal Garage Maion a Fréjus, per 4.920 ?, relativa a un
tagliando effettuato il 23 febbraio 2018. Nel settembre del 2018, Garage
Storic Italia, a Marsiglia, ha montato una nuova batteria, un nuovo
alternatore e un nuovo cablaggio elettrico e restaurato il serbatoio del
carburante. Le fatture nel file ammontano ad un valore di circa ? 10.000 e
l'auto viene fornita con un rapporto sulle condizioni firmato da Jean Pierre
Cornu e un libretto di immatricolazione del Principato di Monaco.
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