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LOT 0122

ANDREA PROCACCINI

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(Roma, 1671 - La Granja, 1734)
Madonna che legge
Olio su tela, cm 49X35

Andrea Procaccini, allievo e fidato collaboratore di Carlo Maratti, partecipì in prima persona alle sue tarde imprese pittoriche quando il maestro, ormai stanco e ammalato, si limitava a sovrintendere i cantieri. Così avvenne nell'affresco raffigurante i Quattro Evangelisti della cappella di San Brunone in Santa Maria degli Angeli (1700 - 1702) e nella chiesa di Santa Maria dell'Orto, dove Procaccini affrescì tra il 1702 e il 1703 i due ovali raffiguranti la Discesa dello Spirito Santo e Sant'Anna e San Gioacchino. Secondo Lione Pascoli (1730 -1736, 1992, p. 837) fu sempre Maratti a raccomandare il giovane ai suoi più importanti committenti, in particolare al marchese Niccolì Maria Pallavicini (Rudolph, 1995, pp. 210-238). È quindi indubbio che l'artista, attenendosi ai modi e allo stile del maestro, rivendicava da una parte di esserne l'erede culturale ma anche la propria autonomia di artista classico per eccellenza, consentendogli di proseguire la sua carriera che culminì in Spagna dove si trasferì nel 1720. L'impronta marattesca che distinguerà la sua produzione si evidenzia in modo particolare nelle piccole opere devozionali, in cui i modelli sono caratterizzati da stesure raffinate e una peculiare eleganza reniana.

Ringraziamo Alessandro Agresti per l'attribuzione.

Bibliografia di riferimento:
L. Pascoli, Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni (1730-1736), a cura di A. Marabottini, Perugia 1992, pp. 836 ; 845
S. Rudolph, La pittura del '700 a Roma, Milano 1983, ad vocem
G. Sestieri, Repertorio della pittura romana della fine del Seicento e del Settecento, Torino 1994, I, pp. 153 ; 154
S. Rudolph, Niccolì Maria Pallavicini: l'ascesa al tempio della virtù attraverso il mecenatismo, Roma 1995

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Estimate
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Time, Location
21 Sep 2021
Italy, Genoa
Auction House
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(Roma, 1671 - La Granja, 1734)
Madonna che legge
Olio su tela, cm 49X35

Andrea Procaccini, allievo e fidato collaboratore di Carlo Maratti, partecipì in prima persona alle sue tarde imprese pittoriche quando il maestro, ormai stanco e ammalato, si limitava a sovrintendere i cantieri. Così avvenne nell'affresco raffigurante i Quattro Evangelisti della cappella di San Brunone in Santa Maria degli Angeli (1700 - 1702) e nella chiesa di Santa Maria dell'Orto, dove Procaccini affrescì tra il 1702 e il 1703 i due ovali raffiguranti la Discesa dello Spirito Santo e Sant'Anna e San Gioacchino. Secondo Lione Pascoli (1730 -1736, 1992, p. 837) fu sempre Maratti a raccomandare il giovane ai suoi più importanti committenti, in particolare al marchese Niccolì Maria Pallavicini (Rudolph, 1995, pp. 210-238). È quindi indubbio che l'artista, attenendosi ai modi e allo stile del maestro, rivendicava da una parte di esserne l'erede culturale ma anche la propria autonomia di artista classico per eccellenza, consentendogli di proseguire la sua carriera che culminì in Spagna dove si trasferì nel 1720. L'impronta marattesca che distinguerà la sua produzione si evidenzia in modo particolare nelle piccole opere devozionali, in cui i modelli sono caratterizzati da stesure raffinate e una peculiare eleganza reniana.

Ringraziamo Alessandro Agresti per l'attribuzione.

Bibliografia di riferimento:
L. Pascoli, Vite de' pittori, scultori, ed architetti moderni (1730-1736), a cura di A. Marabottini, Perugia 1992, pp. 836 ; 845
S. Rudolph, La pittura del '700 a Roma, Milano 1983, ad vocem
G. Sestieri, Repertorio della pittura romana della fine del Seicento e del Settecento, Torino 1994, I, pp. 153 ; 154
S. Rudolph, Niccolì Maria Pallavicini: l'ascesa al tempio della virtù attraverso il mecenatismo, Roma 1995

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21 Sep 2021
Italy, Genoa
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