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Alessandro Tiarini (Bologna 1657 - 1668) e collaboratori -...

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Alessandro Tiarini (Bologna 1657 - 1668) e collaboratori - and workshop Compianto del Cristo deposto Olio su tela Lamentation of the deposed Christ Oil on canvas 94 x 127 cm L’opera è accompagnata da uno studio del dottor Emilio Negro disponibile su richiesta La formazione di Alessandro Tiarini avviene presso Prospero Fontana, successivamente si lascia influenzare da Bartolomeo Cesi. Tornato a Bologna dopo un soggiorno di lavoro a Firenze, inevitabilmente si accosta alla scuola dei Carracci, facendo proprie le loro istanze naturalistiche, avvicinandosi specialmente all'opera di Ludovico Carracci, di cui denuncia il forte e sofferto sentire religioso. Le sue opere si caratterizzano per come le sue figure s’impongono entro composizioni scure, di impressionante gravità, illuminate con luce altamente drammatica. Di questo periodo il capolavoro esemplificativo è da ritenersi la “Deposizione di Cristo nel sepolcro”, opera realizzata per la chiesa di Sant'Antonio del Collegio Montalto, ora alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, a cui la nostra tela fa evidente riferimento. Successivamente, entra in contatto con gli ambienti pittorici di Parma, Venezia e Ferrara, dedicandosi alla riscoperta dell’opera del Correggio. In questa seconda fase schiarisce la tavolozza, mentre le figure acquistano monumentalità e perdono la loro estremizzazione drammatica, godendo maggiore naturalezza

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Time, Location
14 Sep 2021
Italy, Milan
Auction House
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Alessandro Tiarini (Bologna 1657 - 1668) e collaboratori - and workshop Compianto del Cristo deposto Olio su tela Lamentation of the deposed Christ Oil on canvas 94 x 127 cm L’opera è accompagnata da uno studio del dottor Emilio Negro disponibile su richiesta La formazione di Alessandro Tiarini avviene presso Prospero Fontana, successivamente si lascia influenzare da Bartolomeo Cesi. Tornato a Bologna dopo un soggiorno di lavoro a Firenze, inevitabilmente si accosta alla scuola dei Carracci, facendo proprie le loro istanze naturalistiche, avvicinandosi specialmente all'opera di Ludovico Carracci, di cui denuncia il forte e sofferto sentire religioso. Le sue opere si caratterizzano per come le sue figure s’impongono entro composizioni scure, di impressionante gravità, illuminate con luce altamente drammatica. Di questo periodo il capolavoro esemplificativo è da ritenersi la “Deposizione di Cristo nel sepolcro”, opera realizzata per la chiesa di Sant'Antonio del Collegio Montalto, ora alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, a cui la nostra tela fa evidente riferimento. Successivamente, entra in contatto con gli ambienti pittorici di Parma, Venezia e Ferrara, dedicandosi alla riscoperta dell’opera del Correggio. In questa seconda fase schiarisce la tavolozza, mentre le figure acquistano monumentalità e perdono la loro estremizzazione drammatica, godendo maggiore naturalezza

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