Alzata Urbania, metà del XVII secolo
Maiolica policroma a gran fuoco. Marca: assente Diametro: cm 28,6. Conservazione: buona; mancante del piede; qualche sbeccatura e usura al bordo
Vassoio a fondo liscio, breve orlo rialzato, poggiante originariamente su alto piede svasato Forma di vassoio o alzata, in uso dal ‘600 e
per tutto il ‘700. Sul piano superiore, a piena superficie, è raffigurata una Sacra Famiglia, con
la Madonna seduta col Bambino al centro, S. Giovannino e S. Anna sulla sinistra, e S. Giuseppe sulla destra. La scena è ambientata in un interno con un grande tendaggio, architetture con mattoni a vista e con un vaso con fiori poggiato su un ripiano in secondo piano
L’opera stilisticamente è ascrivibile a Ippolito Rombaldoni (1619-1679), pittore, disegnatore
e maiolicaro attivo in Urbania, la cui maniera
si caratterizza per una policromia calibrata nei toni d’arancione accostati all’azzurro d’effetto cangiante nei panneggi e per un tratteggio nerastro del disegno mutuato dalle stampe, che trascriveva sulle sue realizzazioni maiolicate, alla base dell’iconografia anche della presente opera
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Maiolica policroma a gran fuoco. Marca: assente Diametro: cm 28,6. Conservazione: buona; mancante del piede; qualche sbeccatura e usura al bordo
Vassoio a fondo liscio, breve orlo rialzato, poggiante originariamente su alto piede svasato Forma di vassoio o alzata, in uso dal ‘600 e
per tutto il ‘700. Sul piano superiore, a piena superficie, è raffigurata una Sacra Famiglia, con
la Madonna seduta col Bambino al centro, S. Giovannino e S. Anna sulla sinistra, e S. Giuseppe sulla destra. La scena è ambientata in un interno con un grande tendaggio, architetture con mattoni a vista e con un vaso con fiori poggiato su un ripiano in secondo piano
L’opera stilisticamente è ascrivibile a Ippolito Rombaldoni (1619-1679), pittore, disegnatore
e maiolicaro attivo in Urbania, la cui maniera
si caratterizza per una policromia calibrata nei toni d’arancione accostati all’azzurro d’effetto cangiante nei panneggi e per un tratteggio nerastro del disegno mutuato dalle stampe, che trascriveva sulle sue realizzazioni maiolicate, alla base dell’iconografia anche della presente opera