BARTOLOMEO PEDON (attr. a)
(Venezia, 1665 - 1733)
Paesaggio invernale
Olio su tela, cm 75X102
L'opera in esame si data alla fine del XVII secolo ed è realizzata da un autore attivo in area veneta i cui caratteri di stile suggeriscono l'attribuzione a Bartolomeo Pedon (Venezia, 1665-1732), singolare artista dedito al genere del paesaggio che evoca con visionaria immaginazione popolandolo di piccole figure risolte con veloci pennellate a macchia. Nel rinnovamento del linguaggio figurativo veneto tra il Seicento ed il Settecento, Pedon è un pittore di transizione, che rielabora gli esempi di Anton Eismann e Hans de Jode conducendoli a poetiche tipicamente settecentesche, in analogia con l'illustre Marco Ricci. Questa duplice tendenza appare evidente anche nell'opera qui presentata, la cui cromia unita ai piccoli episodi venatori rimanda appunto agli esempi di Eismann, mentre l'eccentricità della veduta prelude al capriccio paesistico rococò. I riferimenti più evidenti si colgono nel Paesaggio con corso d'acqua e pescatori conservato nella raccolta della Banca Popolare di Pordenone e pubblicato da Rodolfo Pallucchini, ma si possono altresì osservare suggestioni dettate dagli esempi di Pieter Mulier e dei suoi seguaci in terra lombardo-Veneta. È da rimarcare altresì l'importante dimensione del dipinto che in concomitanza ad una felice qualità pittorica presuppone una committenza prestigiosa.
Bibliografia di riferimento:
R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il settecento, Milano 1994, I, p. 222, fig. 358
A. Delneri, D. Succi, Da Canaletto a Zuccarelli, il paesaggio veneto del Settecento, Udine 2003, ad vocem
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(Venezia, 1665 - 1733)
Paesaggio invernale
Olio su tela, cm 75X102
L'opera in esame si data alla fine del XVII secolo ed è realizzata da un autore attivo in area veneta i cui caratteri di stile suggeriscono l'attribuzione a Bartolomeo Pedon (Venezia, 1665-1732), singolare artista dedito al genere del paesaggio che evoca con visionaria immaginazione popolandolo di piccole figure risolte con veloci pennellate a macchia. Nel rinnovamento del linguaggio figurativo veneto tra il Seicento ed il Settecento, Pedon è un pittore di transizione, che rielabora gli esempi di Anton Eismann e Hans de Jode conducendoli a poetiche tipicamente settecentesche, in analogia con l'illustre Marco Ricci. Questa duplice tendenza appare evidente anche nell'opera qui presentata, la cui cromia unita ai piccoli episodi venatori rimanda appunto agli esempi di Eismann, mentre l'eccentricità della veduta prelude al capriccio paesistico rococò. I riferimenti più evidenti si colgono nel Paesaggio con corso d'acqua e pescatori conservato nella raccolta della Banca Popolare di Pordenone e pubblicato da Rodolfo Pallucchini, ma si possono altresì osservare suggestioni dettate dagli esempi di Pieter Mulier e dei suoi seguaci in terra lombardo-Veneta. È da rimarcare altresì l'importante dimensione del dipinto che in concomitanza ad una felice qualità pittorica presuppone una committenza prestigiosa.
Bibliografia di riferimento:
R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il settecento, Milano 1994, I, p. 222, fig. 358
A. Delneri, D. Succi, Da Canaletto a Zuccarelli, il paesaggio veneto del Settecento, Udine 2003, ad vocem