CALAMAIO CON PRESEPE, FAENZA, PRIMA METÀ SECOLO XVI
CALAMAIO CON PRESEPE, FAENZA, PRIMA METÀ SECOLO XVI
in maiolica modellata e dipinta in policroma, cm 16,8x21x10,2
AN INKWELL WITH NATIVITY SCENE, FAENZA, FIRST HALF 16TH CENTURY
Provenienza
Firenze, collezione Elia Volpi;
Firenze, collezione privata
Bibliografia di confronto
C. Ravanelli Guidotti (a cura di), La grazia dell'arte. Collezione Grimaldi Fava. Maioliche, Milano 2019 pp. 72-75 n. 7
Il calamaio si caratterizza per la forma a tempietto costituita da una porzione di vaso tagliata e sormontata da una presa a bottone, le cui pareti interne simulano la volta celeste che racchiude la raffigurazione del presepe. Al centro la Madonna in adorazione del Bambino, plasmati di dimensioni maggiori rispetto alle altre figurine, a sinistra il bue e l’asinello racchiusi in un recinto, un pastore con zampogna seduto su un sasso accompagnato da una pecorella e alle sue spalle l’ampolla porta inchiostro, a destra san Giuseppe accanto ad una botticella. Il retro del calamaio è dipinto con motivi tradizionali quali serpentine e fiamme oltra ad un motivo a fasce concentriche con archetti.
La recente pubblicazione di un’opera analoga ci ha permesso di riconoscere questo calamaio in una foto d’epoca riferita al secondo arredo Volpi (1920-1934) esposto a Firenze al Museo della Casa Fiorentina Antica: il nostro calamaio si distingue in una foto dell’archivio fotografico Davanzati (n. 1315), dove tra l’altro è possibile leggere la mancanza del pomolo e della testa di San Giuseppe (ora reintegrata), ma la presenza della testa della pecorella, evidentemente perduta in seguito.
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CALAMAIO CON PRESEPE, FAENZA, PRIMA METÀ SECOLO XVI
in maiolica modellata e dipinta in policroma, cm 16,8x21x10,2
AN INKWELL WITH NATIVITY SCENE, FAENZA, FIRST HALF 16TH CENTURY
Provenienza
Firenze, collezione Elia Volpi;
Firenze, collezione privata
Bibliografia di confronto
C. Ravanelli Guidotti (a cura di), La grazia dell'arte. Collezione Grimaldi Fava. Maioliche, Milano 2019 pp. 72-75 n. 7
Il calamaio si caratterizza per la forma a tempietto costituita da una porzione di vaso tagliata e sormontata da una presa a bottone, le cui pareti interne simulano la volta celeste che racchiude la raffigurazione del presepe. Al centro la Madonna in adorazione del Bambino, plasmati di dimensioni maggiori rispetto alle altre figurine, a sinistra il bue e l’asinello racchiusi in un recinto, un pastore con zampogna seduto su un sasso accompagnato da una pecorella e alle sue spalle l’ampolla porta inchiostro, a destra san Giuseppe accanto ad una botticella. Il retro del calamaio è dipinto con motivi tradizionali quali serpentine e fiamme oltra ad un motivo a fasce concentriche con archetti.
La recente pubblicazione di un’opera analoga ci ha permesso di riconoscere questo calamaio in una foto d’epoca riferita al secondo arredo Volpi (1920-1934) esposto a Firenze al Museo della Casa Fiorentina Antica: il nostro calamaio si distingue in una foto dell’archivio fotografico Davanzati (n. 1315), dove tra l’altro è possibile leggere la mancanza del pomolo e della testa di San Giuseppe (ora reintegrata), ma la presenza della testa della pecorella, evidentemente perduta in seguito.
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