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LOT 10

Coppa Faenza, seconda metà del XVI secolo

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Maiolica decorata in bicromia blu e arancione
Dimensioni: Altezza cm 9,5; diametro cm 30,5. Conservazione: sbeccatura al piede rincollata; piccole sbeccature al bordo; insignificanti craquelures

Coppa di classica forma baccellata (“crespina”) ad imitazione dell’argento, con alto piede svasato. Al centro della conca campeggia la figura di un soldato romano seduto, mentre verso il bordo è dipinta una ghirlanda di fiori e foglie. Retro smaltato
Opera di una foggia che si attesta a Faenza già nella prima metà del ‘500 con veste policroma, specie “a quartieri”, poi largamente ripresa nella successiva fase dei “bianchi” con decorazione in “stile compendiario”, cioè con modi pittorici succinti ed estemporanei, e con una tavolozza ridotta a due o tre colori, come questo bel saggio ampiamente dimostra. Opere come questa potevano uscire dalle più prestigiose botteghe faentine del tempo: vale ricordare, ad esempio, un ampio frammento di coppa di analoga foggia al MIC Faenza, con la segnatura “DO PI” della bottega dei Bettisi, e altra “crespina”, con una figura di soldato di iconografia affine a questo in esame, del Museo di Sèvres, marcata “AE.V.” della bottega degli Utili 1

1 RAVANELLI GUIDOTTI C., Faenza faïence “Bianchi” di Faenza, Ferrara 996, schede43 e 54

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Estimate
Unlock
Time, Location
28 Jun 2023
Italy
Auction House
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Maiolica decorata in bicromia blu e arancione
Dimensioni: Altezza cm 9,5; diametro cm 30,5. Conservazione: sbeccatura al piede rincollata; piccole sbeccature al bordo; insignificanti craquelures

Coppa di classica forma baccellata (“crespina”) ad imitazione dell’argento, con alto piede svasato. Al centro della conca campeggia la figura di un soldato romano seduto, mentre verso il bordo è dipinta una ghirlanda di fiori e foglie. Retro smaltato
Opera di una foggia che si attesta a Faenza già nella prima metà del ‘500 con veste policroma, specie “a quartieri”, poi largamente ripresa nella successiva fase dei “bianchi” con decorazione in “stile compendiario”, cioè con modi pittorici succinti ed estemporanei, e con una tavolozza ridotta a due o tre colori, come questo bel saggio ampiamente dimostra. Opere come questa potevano uscire dalle più prestigiose botteghe faentine del tempo: vale ricordare, ad esempio, un ampio frammento di coppa di analoga foggia al MIC Faenza, con la segnatura “DO PI” della bottega dei Bettisi, e altra “crespina”, con una figura di soldato di iconografia affine a questo in esame, del Museo di Sèvres, marcata “AE.V.” della bottega degli Utili 1

1 RAVANELLI GUIDOTTI C., Faenza faïence “Bianchi” di Faenza, Ferrara 996, schede43 e 54

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