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Cornelis de Wael (Anversa 1592 - Roma 1667) Mosé...

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Cornelis de Wael (Anversa 1592 - Roma 1667) Mosé fa scaturire l'acqua dalla roccia Olio su tela 80 x 130 cm Scalando la cronistoria dei fiamminghi a Genova partiamo da Guilliam van Deynen, presente in città col fratello Antoon nei primi anni del XVII secolo. Passiamo al grande Rubens presente più volte in citta nel primo decennio del Seicento. Sempre nei primi anni del secolo giungono Cornelius de Wael, suo fratello Lucas e suo nipote Pieter Boel, seguiti dal paesaggista Jan Wildens. Nel 1616 giunge sotto la Lanterna, proveniente da un precedente passaggio a Roma Jan Roos, detto Giovanni Rosa il quale diventa un importante pittore soprattutto come pittore di nature morte alla Snyders. Lo seguono suo cognato Giacomo Legi esperto di nature morte con personaggi e Vincenzo Malò, precedentemente allievo di Rubens ad Anversa. Tra questi anche il grande Antoon van Diyck, così descritto dal Bellori: “Grande per la Fiandra era la fama di Pietro Paolo Rubens, quando in Anversa nella sua scuola sollevossi un giovinetto portato da così nobile generosità di costumi e da così bello spirito nella pittura che ben diede segno d’illustrarla ed accrescerle splendore.” Discepolo prediletto di Rubens, giunge a Genova il 20 novembre del 1621, nel suo lungo tour di formazione nelle principali capitali culturali del Belpaese. A Genova, tornata agli antichi fasti, i suoi ritratti segnano un’epoca e fanno scuola. Inoltre in questi sei anni egli fece da faro per altri artisti nordici che giunsero in città e vi soggiornarono anche dopo la sua dipartita avvenuta nel 1627. L’opera in esame, ha una connotazione precisa all’interno di questo crogiuolo di importanti pittori fiamminghi operanti a Genova nel corso del Seicento. Infatti lo schema compositivo, con una accentuata simmetria e uno sviluppo piramidale della scena ricalca esattamente altre opere di Cornelis de Wael. Le sue figure, inoltre hanno riportano le fisionomie tipiche, che anche se non raggiungono gli estremi snaturati e sarcastici di Jacques Callot, hanno espressioni caricaturali. L’insieme dell’articolata scena è gestita magistralmente tant’è che la caotica folla degli ebrei si sviluppa secondo linee di forza convergenti alla sommità della piramide compositiva ove è posto Mosè e dove avviene l’episodio centrale dell’intero racconto biblico. La fresca cromia, infine, giocata col punteggiar di biacca, celeste e rosso delle vesti su una base bruna e scura del brullo paesaggio, ci conforta che l’opera possa ritenersi autografa del maestro. In chiusura va ricordato che il soggetto fu più volte riproposto dal de Wael come dimostrano le opere passate da Cambi a Genova il 01/12/2015 e da Christie's a Roma 26/05/1998, oppure come dimostra l’esemplare di seguace conservato presso la Accademia Linguistica di Belle Arti a Genova. Cornelis de Wael (Antwerp 1592 - Rome 1667) Moses makes water gush out of the rock Oil on canvas 80 x 130 cm

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Time, Location
30 Nov 2021
Italy, Milan
Auction House
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Cornelis de Wael (Anversa 1592 - Roma 1667) Mosé fa scaturire l'acqua dalla roccia Olio su tela 80 x 130 cm Scalando la cronistoria dei fiamminghi a Genova partiamo da Guilliam van Deynen, presente in città col fratello Antoon nei primi anni del XVII secolo. Passiamo al grande Rubens presente più volte in citta nel primo decennio del Seicento. Sempre nei primi anni del secolo giungono Cornelius de Wael, suo fratello Lucas e suo nipote Pieter Boel, seguiti dal paesaggista Jan Wildens. Nel 1616 giunge sotto la Lanterna, proveniente da un precedente passaggio a Roma Jan Roos, detto Giovanni Rosa il quale diventa un importante pittore soprattutto come pittore di nature morte alla Snyders. Lo seguono suo cognato Giacomo Legi esperto di nature morte con personaggi e Vincenzo Malò, precedentemente allievo di Rubens ad Anversa. Tra questi anche il grande Antoon van Diyck, così descritto dal Bellori: “Grande per la Fiandra era la fama di Pietro Paolo Rubens, quando in Anversa nella sua scuola sollevossi un giovinetto portato da così nobile generosità di costumi e da così bello spirito nella pittura che ben diede segno d’illustrarla ed accrescerle splendore.” Discepolo prediletto di Rubens, giunge a Genova il 20 novembre del 1621, nel suo lungo tour di formazione nelle principali capitali culturali del Belpaese. A Genova, tornata agli antichi fasti, i suoi ritratti segnano un’epoca e fanno scuola. Inoltre in questi sei anni egli fece da faro per altri artisti nordici che giunsero in città e vi soggiornarono anche dopo la sua dipartita avvenuta nel 1627. L’opera in esame, ha una connotazione precisa all’interno di questo crogiuolo di importanti pittori fiamminghi operanti a Genova nel corso del Seicento. Infatti lo schema compositivo, con una accentuata simmetria e uno sviluppo piramidale della scena ricalca esattamente altre opere di Cornelis de Wael. Le sue figure, inoltre hanno riportano le fisionomie tipiche, che anche se non raggiungono gli estremi snaturati e sarcastici di Jacques Callot, hanno espressioni caricaturali. L’insieme dell’articolata scena è gestita magistralmente tant’è che la caotica folla degli ebrei si sviluppa secondo linee di forza convergenti alla sommità della piramide compositiva ove è posto Mosè e dove avviene l’episodio centrale dell’intero racconto biblico. La fresca cromia, infine, giocata col punteggiar di biacca, celeste e rosso delle vesti su una base bruna e scura del brullo paesaggio, ci conforta che l’opera possa ritenersi autografa del maestro. In chiusura va ricordato che il soggetto fu più volte riproposto dal de Wael come dimostrano le opere passate da Cambi a Genova il 01/12/2015 e da Christie's a Roma 26/05/1998, oppure come dimostra l’esemplare di seguace conservato presso la Accademia Linguistica di Belle Arti a Genova. Cornelis de Wael (Antwerp 1592 - Rome 1667) Moses makes water gush out of the rock Oil on canvas 80 x 130 cm

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