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LOT 0134

GIACOMO CAVEDONE

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(Sassuolo, 1577 - Bologna, 1660)
Maddalena
Olio su tela, cm 140X112

Provenienza:
Forse Parigi, collezione Le Brun 1791 (cfr. Negro, Roio, p. 185, n. 349)
Venenzia, Finarte, 25 settembre 2005, lotto 36 (come Giacomo Cavedone)

Allievo secondo il Malvasia del Passarotti e del Baldi, frequentando contemporaneamente l'Accademia dei Carracci, l'artista partecipì alle imprese degli Incamminati a Palazzo Fava, dove dipinse l'affresco con Eolo che scaccia i venti. Nel 1600 realizzì il Santo Stefano in gloria, tra il 1604 e il 1605 decorì il chiostro di San Michele in Bosco a Bologna e dopo un soggiorno a Venezia si trasferì a Roma intorno al 1610 al seguito di Guido Reni. Tornato a Bologna, Cavedone dipinse la cappella Arrighi in San Paolo Maggiore e per gli stessi ambienti L'adorazione dei Magi nel 1614. La tela in esame impiega modelli dettati dall'artista e si attiene alla scansione dei piani e degli stilemi da lui utilizzati durante la maturità, intorno al 1610 ; 1615, in analogia con il San Francesco in preghiera custodito nella chiesa di San Paolo in Monte dell'Osservanza, la Sant'Elena ritrova la Vera Croce di Selva Malvezzi e gli affreschi della Cappella Albergati della chiesa bolognese di San Benedetto.

Bibliografia di riferimento:
E. Negro, N. Roio, Giacomo Cavedone pittore, Modena 2001, ad vocem

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Sale price
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Estimate
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Time, Location
21 Sep 2021
Italy, Genoa
Auction House
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(Sassuolo, 1577 - Bologna, 1660)
Maddalena
Olio su tela, cm 140X112

Provenienza:
Forse Parigi, collezione Le Brun 1791 (cfr. Negro, Roio, p. 185, n. 349)
Venenzia, Finarte, 25 settembre 2005, lotto 36 (come Giacomo Cavedone)

Allievo secondo il Malvasia del Passarotti e del Baldi, frequentando contemporaneamente l'Accademia dei Carracci, l'artista partecipì alle imprese degli Incamminati a Palazzo Fava, dove dipinse l'affresco con Eolo che scaccia i venti. Nel 1600 realizzì il Santo Stefano in gloria, tra il 1604 e il 1605 decorì il chiostro di San Michele in Bosco a Bologna e dopo un soggiorno a Venezia si trasferì a Roma intorno al 1610 al seguito di Guido Reni. Tornato a Bologna, Cavedone dipinse la cappella Arrighi in San Paolo Maggiore e per gli stessi ambienti L'adorazione dei Magi nel 1614. La tela in esame impiega modelli dettati dall'artista e si attiene alla scansione dei piani e degli stilemi da lui utilizzati durante la maturità, intorno al 1610 ; 1615, in analogia con il San Francesco in preghiera custodito nella chiesa di San Paolo in Monte dell'Osservanza, la Sant'Elena ritrova la Vera Croce di Selva Malvezzi e gli affreschi della Cappella Albergati della chiesa bolognese di San Benedetto.

Bibliografia di riferimento:
E. Negro, N. Roio, Giacomo Cavedone pittore, Modena 2001, ad vocem

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21 Sep 2021
Italy, Genoa
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