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LOT 51

GIUSEPPE BARTOLOMEO CHIARI (attr. a)

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(Roma?, 1654 - 1727)
Studio di apostolo
Matita su carta, cm 40,5X26,5
Provenienza:
Londra, Chaucer Fine Arts,
Londra, Christie's, 6 dicembre 2012, lotto 32

Giuseppe Bartolomeo Chiari, a prescindere dal preciso luogo di nascita su cui le fonti non concordano, è un pittore romano e la sua formazione avvenne nella bottega di Carlo Maratti nel 1666. La sua prima opera documentata è del 1675, quando dipinse a fresco una Venere e un Eremita nel giardino dei Chigi alle Quattro Fontane e nel 1682 fu lo stesso Maratti a raccomandarlo per terminare la decorazione incompiuta dal Berrettoni della cappella Marcaccioni in S. Maria del Suffragio, dove dipinse anche una Natività della Vergine e una Adorazione dei Magi, giudicata dal Lanzi il suo capolavoro, dove l'influenza del Maratta appare dominante. La produzione del Chiari mostra tuttavia una precisa e consapevole autonomia stilistica, esprimendo al meglio quel sentimento classicista-barocco in auge a Roma alla fine del XVII secolo, senza tralasciare le influenze francesi e un eclettismo misurato. Nella maturità, infatti, sia nelle opere da cavalletto, sia nella grande decorazione, le sue creazioni divengono ariose e morbide, con cromie pastello come si evince negli affreschi di Palazzo Colonna. Sono gli anni in cui l'artista lavora per il marchese Torri, gli Ottoboni, i Patrizi e i Barberini. Ma il committente più importante fu il papa Clemente XI.

Bibliografia di riferimento:
N. Pio, Vite de' pittori, scultori ed architetti, a cura di R. e K. Enngass, Città del Vaticano 1978, ad indicem
L. Pascoli, Vite de' pittori, I, Roma 1730, pp. 145, 209-217, 260
G. Sestieri, Repertorio della Pittura Romana della Fine del Seicento e del Settecento, vol. I, Torino 1994, ad vocem

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Estimate
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Time, Location
20 Jan 2023
Italy
Auction House
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(Roma?, 1654 - 1727)
Studio di apostolo
Matita su carta, cm 40,5X26,5
Provenienza:
Londra, Chaucer Fine Arts,
Londra, Christie's, 6 dicembre 2012, lotto 32

Giuseppe Bartolomeo Chiari, a prescindere dal preciso luogo di nascita su cui le fonti non concordano, è un pittore romano e la sua formazione avvenne nella bottega di Carlo Maratti nel 1666. La sua prima opera documentata è del 1675, quando dipinse a fresco una Venere e un Eremita nel giardino dei Chigi alle Quattro Fontane e nel 1682 fu lo stesso Maratti a raccomandarlo per terminare la decorazione incompiuta dal Berrettoni della cappella Marcaccioni in S. Maria del Suffragio, dove dipinse anche una Natività della Vergine e una Adorazione dei Magi, giudicata dal Lanzi il suo capolavoro, dove l'influenza del Maratta appare dominante. La produzione del Chiari mostra tuttavia una precisa e consapevole autonomia stilistica, esprimendo al meglio quel sentimento classicista-barocco in auge a Roma alla fine del XVII secolo, senza tralasciare le influenze francesi e un eclettismo misurato. Nella maturità, infatti, sia nelle opere da cavalletto, sia nella grande decorazione, le sue creazioni divengono ariose e morbide, con cromie pastello come si evince negli affreschi di Palazzo Colonna. Sono gli anni in cui l'artista lavora per il marchese Torri, gli Ottoboni, i Patrizi e i Barberini. Ma il committente più importante fu il papa Clemente XI.

Bibliografia di riferimento:
N. Pio, Vite de' pittori, scultori ed architetti, a cura di R. e K. Enngass, Città del Vaticano 1978, ad indicem
L. Pascoli, Vite de' pittori, I, Roma 1730, pp. 145, 209-217, 260
G. Sestieri, Repertorio della Pittura Romana della Fine del Seicento e del Settecento, vol. I, Torino 1994, ad vocem

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