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Gian Giacomo Inchiocchio detto il Barbelli o Barbello (Offanengo...

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Gian Giacomo Inchiocchio detto il Barbelli o Barbello (Offanengo 1604 - Calcinato 1656) Cena di Emmaus Olio su tela 71 x 94 cm Gian Giacomo Inchiocchio inizia la sua preparazione artistica a Crema, nella bottega di Tommaso Pombioli, trasferendosi poi per un quinquennio a Milano, spostandosi per lavoro anche tra Valtellina e Alto Lario. Nel 1630 ritorna a Crema, applicandosi in commissioni locali e mostrando la conoscenza dell'arte illusionistica veronese, quella tosco-romana e quella fiamminga. Nel terzo decennio del secolo, si amplia il bacino del suo lavoro, con dipinti eseguiti per le chiese e le famiglie nobili sparse tra Brescia-Crema-Lodi; in funzione della massa di lavoro da svolgere organizza una bottega nella quale vi lavorano Evaristo Baschenis e, più tardi, due dei suoi otto figli, Carlo Antonio e Giovan Angelo. Anche gli anni successivi si rivelano intensi, tra i tanti lavori merita una citazione il ciclo di affreschi di Santa Maria delle Grazie a Crema, che si distingue per la vivacità dei colori e il naturalismo delle figure. La presente opera trova ottimi riscontri soprattutto grazie alle caratteristiche fisionomiche dei personaggi del Barbelli: Cristo pare desunto dallo stesso modello del San Rocco presente a Ono Degno, nel santuario della Madonna del Pianto (pag.116 del volume L’estro e la realtà - La pittura a crema nel Seicento), mentre per quanto riguarda l’apostolo a destra, invece, la stessa figura la ritroviamo in veste di re magio genuflesso nella “Adorazione dei Magi” della Collezione della Banca Popolare di Crema (pag.151 del volume L’estro e la realtà - La pittura a crema nel Seicento). Gian Giacomo Inchiocchio known as il Barbelli or Barbello (Offanengo 1604 - Calcinato 1656) Emmaus Supper Oil on canvas 71 x 94 cm

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Time, Location
30 Nov 2021
Italy, Milan
Auction House
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Gian Giacomo Inchiocchio detto il Barbelli o Barbello (Offanengo 1604 - Calcinato 1656) Cena di Emmaus Olio su tela 71 x 94 cm Gian Giacomo Inchiocchio inizia la sua preparazione artistica a Crema, nella bottega di Tommaso Pombioli, trasferendosi poi per un quinquennio a Milano, spostandosi per lavoro anche tra Valtellina e Alto Lario. Nel 1630 ritorna a Crema, applicandosi in commissioni locali e mostrando la conoscenza dell'arte illusionistica veronese, quella tosco-romana e quella fiamminga. Nel terzo decennio del secolo, si amplia il bacino del suo lavoro, con dipinti eseguiti per le chiese e le famiglie nobili sparse tra Brescia-Crema-Lodi; in funzione della massa di lavoro da svolgere organizza una bottega nella quale vi lavorano Evaristo Baschenis e, più tardi, due dei suoi otto figli, Carlo Antonio e Giovan Angelo. Anche gli anni successivi si rivelano intensi, tra i tanti lavori merita una citazione il ciclo di affreschi di Santa Maria delle Grazie a Crema, che si distingue per la vivacità dei colori e il naturalismo delle figure. La presente opera trova ottimi riscontri soprattutto grazie alle caratteristiche fisionomiche dei personaggi del Barbelli: Cristo pare desunto dallo stesso modello del San Rocco presente a Ono Degno, nel santuario della Madonna del Pianto (pag.116 del volume L’estro e la realtà - La pittura a crema nel Seicento), mentre per quanto riguarda l’apostolo a destra, invece, la stessa figura la ritroviamo in veste di re magio genuflesso nella “Adorazione dei Magi” della Collezione della Banca Popolare di Crema (pag.151 del volume L’estro e la realtà - La pittura a crema nel Seicento). Gian Giacomo Inchiocchio known as il Barbelli or Barbello (Offanengo 1604 - Calcinato 1656) Emmaus Supper Oil on canvas 71 x 94 cm

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