LETTERA AUTOGRAFA DEL VENERABILE Gioacchino da Canicattì
LETTERA AUTOGRAFA DEL VENERABILE Gioacchino da Canicattì
LETTERA AUTOGRAFA DEL VENERABILE Gioacchino da Canicattì, al secolo Gaetano La Lomia (Canicattì, 1831 – Canicattì, 1905), noto popolarmente come Padre Jachino. La lettera, in perfette condizioni, datata 23 Dicembre 1867, è inviata al cugino Emanuele La Lomia (che nel 1868 divenne Sindaco di Canicattì). Padre Gioacchino è stato un presbitero e missionario italiano appartenente all'Ordine dei frati minori cappuccini. Il 23 aprile 2002 papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato Venerabile. Missionario apostolico nella foresta amazzonica del Brasile per dodici anni, fonda, insieme ad altri confratelli, ben tredici villaggi, dedicandosi all'evangelizzazione e alla promozione umana e culturale. Rientrato in Italia nel 1880, fonda il convento dei cappuccini di Canicattì annesso alla chiesa della Madonna della Rocca. Fu celebre per i miracoli attribuiti alla sua intercessione. La sua umiltà e il suo carisma furono riconosciuti da molti siciliani e dall'imperatore Pietro II del Brasile, di cui divenne confessore. Morì a Canicattì il 30 luglio 1905, amato e compianto da tutti. Il trionfo dei suoi funerali fu eguagliato solamente in occasione della traslazione della salma nella sua chiesetta conventuale nel 1912, dove da allora riposa in una cappella votiva meta costante di pellegrinaggi, di preghiere e di lacrime.
Dopo l’annullamento del primo processo canonico del 1930-1937 per motivi formali, nel 1950-1952 la Diocesi di Agrigento allestì una seconda causa per la sua beatificazione. La Positio fu consegnata solamente nel 1994. Il 23 aprile 2002 San Giovanni Paolo II ha firmato il decreto di riconoscimento della eroicità delle sue virtù, dichiarandolo agli occhi della Chiesa Venerabile. (fonte Cappuccinisicilia.it del 11.02.2024).
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LETTERA AUTOGRAFA DEL VENERABILE Gioacchino da Canicattì
LETTERA AUTOGRAFA DEL VENERABILE Gioacchino da Canicattì, al secolo Gaetano La Lomia (Canicattì, 1831 – Canicattì, 1905), noto popolarmente come Padre Jachino. La lettera, in perfette condizioni, datata 23 Dicembre 1867, è inviata al cugino Emanuele La Lomia (che nel 1868 divenne Sindaco di Canicattì). Padre Gioacchino è stato un presbitero e missionario italiano appartenente all'Ordine dei frati minori cappuccini. Il 23 aprile 2002 papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato Venerabile. Missionario apostolico nella foresta amazzonica del Brasile per dodici anni, fonda, insieme ad altri confratelli, ben tredici villaggi, dedicandosi all'evangelizzazione e alla promozione umana e culturale. Rientrato in Italia nel 1880, fonda il convento dei cappuccini di Canicattì annesso alla chiesa della Madonna della Rocca. Fu celebre per i miracoli attribuiti alla sua intercessione. La sua umiltà e il suo carisma furono riconosciuti da molti siciliani e dall'imperatore Pietro II del Brasile, di cui divenne confessore. Morì a Canicattì il 30 luglio 1905, amato e compianto da tutti. Il trionfo dei suoi funerali fu eguagliato solamente in occasione della traslazione della salma nella sua chiesetta conventuale nel 1912, dove da allora riposa in una cappella votiva meta costante di pellegrinaggi, di preghiere e di lacrime.
Dopo l’annullamento del primo processo canonico del 1930-1937 per motivi formali, nel 1950-1952 la Diocesi di Agrigento allestì una seconda causa per la sua beatificazione. La Positio fu consegnata solamente nel 1994. Il 23 aprile 2002 San Giovanni Paolo II ha firmato il decreto di riconoscimento della eroicità delle sue virtù, dichiarandolo agli occhi della Chiesa Venerabile. (fonte Cappuccinisicilia.it del 11.02.2024).