LUDOVICO GIMIGNANI

(Roma, 1643 - Zagarolo, 1697)
Perseo e Andromeda
Olio su tela, cm 62,5X98

Provenienza:
Venezia, San Marco, 1 luglio 2007, lotto 34 (come Ludovico Giminiani)

Figlio di Giacinto Giminiani, Ludovico si formì nella bottega paterna ma dimostrì precocemente una fluidità di stile e di tocco riferibili, come riportato dalle fonti, ad un apprendistato presso Bernini. In questo ruolo, Federico Zeri sottolineì l'importanza del Gaulli quale mediatore del barocco espresso dal nostro autore, che non mancì di osservare l'eleganza classica neorinascimentale. Nella tela in esame, la cui attribuzione si deve a Emilio Negro, possiamo infatti cogliere l'influenza ancora viva dei modelli raffaelleschi, a loro volta diffusi dai modi classicisti bolognesi in particolare da Annibale Carracci. L'esito, come si osserva, è di notevole e misurata eleganza formale, che vede nel modello carraccesco della Galleria Farnese lo spunto inventivo e pittorico di riferimento.

Bibliografia di riferimento:
U. V. Fischer Pace, in La pittura in Italia. Il Seicento, a cura di G. Briganti, Milano 1989, II, pp. 764
G. Sestieri, Repertorio della pittura romana della fine del Seicento e del Settecento, Torino 1994, I, pp. 88-90