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LUIGI GARZI

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(Pistoia, 1638 - Roma, 1721)
Assunzione della Vergine
Olio su tela, cm 73X61

La formazione e l'attività artistica di Luigi Garzi si svolse nella Città Eterna e si deve considerare a tutti gli effetti un artista romano. Giovanissimo apprese i primi insegnamenti presso Salomon Boccali pittor di paesi (Pascoli, p. 682), per poi frequentare l'atelier di Andrea Sacchi, che indirizzì i suoi studi verso il classicismo, confrontandosi con le opere di Raffaello, del Domenichino e di Nicolas Poussin, ma principalmente seguì gli esempi emiliani, prediligendo in modo particolare Giovani Lanfranco, che modellì il suo gusto e stile insieme ad un modulato cortonismo, mentre quelle sensibilità presettecentesche si devono alla lezione di Carlo Maratti, tanto che il Garzi lo si puì considerare un parallelo minore all'azione svolta da quest'ultimo, (Sestieri, 1994, p. 75). Tuttavia, è indubbio che questo artista orientì la sua personalità senza mai piegarsi all'imitazione, pervenendo ad una ricercata eleganza ed autonomia di linguaggio, come ben dimostra il modelletto in esame, in cui le diverse influenze trovano un amalgama raffinata e in perfetta armonia con l'evoluzione barocca tra il XVII e il XVIII secolo, indicandoci una datazione alla prima maturità. Queste attitudini condussero il pittore ad ottenere quanto prima riconoscimenti e prestigiose commissioni, come gli affreschi di Palazzo Borghese e di San Carlo al Corso, dove emergono i ricordi di Domenichino e Reni, sino alla cupola della Cappella Cybo in Santa Maria del Popolo. Tornando alla nostra opera, si possono altresì notare analogie di stile con la La gloria di angeli, conservata all'Accademia di San Luca, realizzata nel 1677 per San Carlo al Corso, ma più stringenti sono invece i confronti con l'Assunzione del Duomo di Pescia e l'Assunzione realizzata a fresco nell'Ospedale delle donne al Sancta Sanctorum a Roma, databile al 1678 ; 1679.

Ringraziamo Alessandro Agresti per l'attribuzione fatta su base fotografica.

Bibliografia di riferimento:
G. Sestieri, Repertorio della Pittura Romana della fine del Seicento e del Settecento, Torino 1994, ad vocem
P. Benassai, L'assunzione della Vergine del duomo di Pescia e le origini toscane della famiglia di Luigi Garzi, in Luigi Garzi pittore romano 1638 ; 1721, a cura di F. Grisolia e G. Serafinelli, Milano 2018, pp. 119 ; 127
G. Serafinelli, Echi e predominanze fiamminghe nella formazione e produzione di Luigi Garzi. Nuovi documenti biografici e artistici, in Luigi Garzi pittore romano 1638 ; 1721, a cura di F. Grisolia e G. Serafinelli, Milano 2018, pp. 13 ; 41, fig. 2

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24 Sep 2020
Italy, Genoa
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(Pistoia, 1638 - Roma, 1721)
Assunzione della Vergine
Olio su tela, cm 73X61

La formazione e l'attività artistica di Luigi Garzi si svolse nella Città Eterna e si deve considerare a tutti gli effetti un artista romano. Giovanissimo apprese i primi insegnamenti presso Salomon Boccali pittor di paesi (Pascoli, p. 682), per poi frequentare l'atelier di Andrea Sacchi, che indirizzì i suoi studi verso il classicismo, confrontandosi con le opere di Raffaello, del Domenichino e di Nicolas Poussin, ma principalmente seguì gli esempi emiliani, prediligendo in modo particolare Giovani Lanfranco, che modellì il suo gusto e stile insieme ad un modulato cortonismo, mentre quelle sensibilità presettecentesche si devono alla lezione di Carlo Maratti, tanto che il Garzi lo si puì considerare un parallelo minore all'azione svolta da quest'ultimo, (Sestieri, 1994, p. 75). Tuttavia, è indubbio che questo artista orientì la sua personalità senza mai piegarsi all'imitazione, pervenendo ad una ricercata eleganza ed autonomia di linguaggio, come ben dimostra il modelletto in esame, in cui le diverse influenze trovano un amalgama raffinata e in perfetta armonia con l'evoluzione barocca tra il XVII e il XVIII secolo, indicandoci una datazione alla prima maturità. Queste attitudini condussero il pittore ad ottenere quanto prima riconoscimenti e prestigiose commissioni, come gli affreschi di Palazzo Borghese e di San Carlo al Corso, dove emergono i ricordi di Domenichino e Reni, sino alla cupola della Cappella Cybo in Santa Maria del Popolo. Tornando alla nostra opera, si possono altresì notare analogie di stile con la La gloria di angeli, conservata all'Accademia di San Luca, realizzata nel 1677 per San Carlo al Corso, ma più stringenti sono invece i confronti con l'Assunzione del Duomo di Pescia e l'Assunzione realizzata a fresco nell'Ospedale delle donne al Sancta Sanctorum a Roma, databile al 1678 ; 1679.

Ringraziamo Alessandro Agresti per l'attribuzione fatta su base fotografica.

Bibliografia di riferimento:
G. Sestieri, Repertorio della Pittura Romana della fine del Seicento e del Settecento, Torino 1994, ad vocem
P. Benassai, L'assunzione della Vergine del duomo di Pescia e le origini toscane della famiglia di Luigi Garzi, in Luigi Garzi pittore romano 1638 ; 1721, a cura di F. Grisolia e G. Serafinelli, Milano 2018, pp. 119 ; 127
G. Serafinelli, Echi e predominanze fiamminghe nella formazione e produzione di Luigi Garzi. Nuovi documenti biografici e artistici, in Luigi Garzi pittore romano 1638 ; 1721, a cura di F. Grisolia e G. Serafinelli, Milano 2018, pp. 13 ; 41, fig. 2

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24 Sep 2020
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