La caduta di Fetonte
La caduta di Fetonte
XVII secolo
Technique: Dipinto ad olio su tela
Dimensions: H 116 cm x Base 146 cm. In cornice: H 135 cm x Base 163 cm
Pittore italiano del Seicento.
Un ordine dato dall’alto di un monte, dove un gruppo di divinità raggruppate in uno scomposto groviglio figurativo, genera un moto d’azione nella parte destra del dipinto: qui si consuma la scena più enigmatica dell’intero dipinto, con un soldato spinto verso l’esterno della composizione. A sinistra, al di sotto la sommità del costone roccioso, giovani donne assumono le sembianze di baccanti, danzando e cantando in una gioiosa atmosfera, distante dall’impetuoso movimento dei restanti personaggi. Si congiungono dunque due differenti momenti in un’unica grande impostazione scenica, eventi distinti, oltre che dalla caratterizzazione degli individui presenti, anche dalla diversa incidenza luministica: il gruppo delle ninfee è difatti la porzione più illuminata della tela, con caldi cromatismi distribuiti lungo i corpi e le vesti delle giovani donne. La guida alla lettura dell’opera è data dalla identificazione dei personaggi a destra, figure legate al mito di Fetonte, figlio del dio del sole Elio, intento a chiedere quotidianamente al padre il permesso di poter guidare il carro del sole, nel tentativo di mostrare le sue doti. Quando Elio cedette alle richieste del figlio, Fetonte si lanciò in una corsa spasmodica verso il cielo, dove i cavalli che conducevano il carro aumentavano sempre più la loro andatura. Quando Fetonte scese sulla terra, i raggi del carro del sole illuminarono ogni luogo, al punto tale da bruciare la vegetazione. Accortosi dei disastri provocati da Fetonte, Zeus scagliò un fulmine provocando la caduta di Fetonte nei pressi del fiume Eridano.
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La caduta di Fetonte
XVII secolo
Technique: Dipinto ad olio su tela
Dimensions: H 116 cm x Base 146 cm. In cornice: H 135 cm x Base 163 cm
Pittore italiano del Seicento.
Un ordine dato dall’alto di un monte, dove un gruppo di divinità raggruppate in uno scomposto groviglio figurativo, genera un moto d’azione nella parte destra del dipinto: qui si consuma la scena più enigmatica dell’intero dipinto, con un soldato spinto verso l’esterno della composizione. A sinistra, al di sotto la sommità del costone roccioso, giovani donne assumono le sembianze di baccanti, danzando e cantando in una gioiosa atmosfera, distante dall’impetuoso movimento dei restanti personaggi. Si congiungono dunque due differenti momenti in un’unica grande impostazione scenica, eventi distinti, oltre che dalla caratterizzazione degli individui presenti, anche dalla diversa incidenza luministica: il gruppo delle ninfee è difatti la porzione più illuminata della tela, con caldi cromatismi distribuiti lungo i corpi e le vesti delle giovani donne. La guida alla lettura dell’opera è data dalla identificazione dei personaggi a destra, figure legate al mito di Fetonte, figlio del dio del sole Elio, intento a chiedere quotidianamente al padre il permesso di poter guidare il carro del sole, nel tentativo di mostrare le sue doti. Quando Elio cedette alle richieste del figlio, Fetonte si lanciò in una corsa spasmodica verso il cielo, dove i cavalli che conducevano il carro aumentavano sempre più la loro andatura. Quando Fetonte scese sulla terra, i raggi del carro del sole illuminarono ogni luogo, al punto tale da bruciare la vegetazione. Accortosi dei disastri provocati da Fetonte, Zeus scagliò un fulmine provocando la caduta di Fetonte nei pressi del fiume Eridano.
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