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LOT 92

Lettera da Fügen (Austria) a Rovigo del 5 settembre 1866

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Affrancata con 5 kreuzer. Al verso bollo di transito di Innsbruck del giorno stesso, di Milano come Ufficio Concentramento e di Rovigo del 9 settembre. Il 4 settembre la Direzione Generale delle Poste Italiane avvertì dell’avvenuta riattivazione dello scambio delle corrispondenze con l’ambulante di Desenzano e precisò che “le corrispondenze sarebbero state trattate in conformità della tariffa del 15 luglio”, cioè “le corrispondenze austriache saranno gravate della tassa di 20 centesimi per ogni porto di 10 grammi quando, francate per la corrispondenza austriaca, verranno trasmesse dagli uffici austriaci tra le non addebitate e con bollo N.A.”. La lettera prese la via del Brennero e fu concentrata all’ufficio di Milano che l’avrebbe poi rimessa alle Poste Austriache. Da lì la fece proseguire per Rovigo in territorio veneto già liberato. A Milano fu applicato il bollo a tampone “2” ad indicare la tariffa italiana di 20 centesimi a proprio credito e il bollo “N.A.” (Non Addebitato). Questo bollo venne in genere applicato nei posti di scambio sulle lettere consegnate all’altra amministrazione postale “fuori conto”. Per il percorso da effettuare nel Paese di destinazione il porto era da pagare; pertanto se il destinatario nel suo Paese non godeva di franchigia, la lettera veniva tassata.
Giunta a Rovigo, che faceva parte dei territori veneti liberati dall’esercizio l’11 luglio, fu tassata erroneamente per sedici soldi anziché otto soldi; l’impiegato postale forse ritenendola doppio porto dal “2” apposto a Milano, la tassò il doppio della giusta tassa, benché la lettera pesasse 6 grammi.

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26 May 2023
Italy
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Affrancata con 5 kreuzer. Al verso bollo di transito di Innsbruck del giorno stesso, di Milano come Ufficio Concentramento e di Rovigo del 9 settembre. Il 4 settembre la Direzione Generale delle Poste Italiane avvertì dell’avvenuta riattivazione dello scambio delle corrispondenze con l’ambulante di Desenzano e precisò che “le corrispondenze sarebbero state trattate in conformità della tariffa del 15 luglio”, cioè “le corrispondenze austriache saranno gravate della tassa di 20 centesimi per ogni porto di 10 grammi quando, francate per la corrispondenza austriaca, verranno trasmesse dagli uffici austriaci tra le non addebitate e con bollo N.A.”. La lettera prese la via del Brennero e fu concentrata all’ufficio di Milano che l’avrebbe poi rimessa alle Poste Austriache. Da lì la fece proseguire per Rovigo in territorio veneto già liberato. A Milano fu applicato il bollo a tampone “2” ad indicare la tariffa italiana di 20 centesimi a proprio credito e il bollo “N.A.” (Non Addebitato). Questo bollo venne in genere applicato nei posti di scambio sulle lettere consegnate all’altra amministrazione postale “fuori conto”. Per il percorso da effettuare nel Paese di destinazione il porto era da pagare; pertanto se il destinatario nel suo Paese non godeva di franchigia, la lettera veniva tassata.
Giunta a Rovigo, che faceva parte dei territori veneti liberati dall’esercizio l’11 luglio, fu tassata erroneamente per sedici soldi anziché otto soldi; l’impiegato postale forse ritenendola doppio porto dal “2” apposto a Milano, la tassò il doppio della giusta tassa, benché la lettera pesasse 6 grammi.

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