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LOT 0137

Ludovico Mazzanti (Roma 1686 - Viterbo 1775), Maddalena

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olio su tela, cm 86x134 siglato "Bo?" sul teschio, L'opera si rivela una preziosa aggiunta al catalogo del pittore orvietano, già cimentatosi sul soggetto in esame nell'esemplare oggi in collezione privata, transitato sul mercato antiquario. Minime varianti compositive distinguono le due versioni: la nostra redazione approfondisce il dato paesaggistico boschivo che digrada sullo sfondo. Entrambe adottano un'impaginazione spaziale coinvolgente; la Maddalena, una profusione di boccoli d'oro e rotondità , appare quasi sbalzata in primo piano in una sorta di focalizzazione ravvicinata, mentre due putti in un angolo in alto a sinistra assistono curiosi al suo esercizio spirituale. La pennellata densa e ricercata, l'esuberanza inventiva recano la firma di Ludovico Mazzanti che, formatosi a Roma sulle esperienze del Baciccia e del Lanfranco, si fece ben presto notare dall'ordine gesuitico per il suo gusto sopraffino ed elegante, nostalgicamente votato al recupero di formule tardo-barocche declinate in chiave di più affettata "maniera", come si evince, per esempio, dal trattamento riservato alle stoffe e alle superfici. Attivo a Napoli per una manciata di anni a partire dal 1733, è forse in questo momento della sua carriera che si colloca l'invenzione della Maddalena in preghiera, stilisticamente esposta all'influenza di Francesco Solimena e Paolo De Matteis. L'opera è corredata da un expertise del Dott. Filippo Pedrocco che la assegna a Francesco Trevisani.

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30 Jun 2020
Italy, Genova
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olio su tela, cm 86x134 siglato "Bo?" sul teschio, L'opera si rivela una preziosa aggiunta al catalogo del pittore orvietano, già cimentatosi sul soggetto in esame nell'esemplare oggi in collezione privata, transitato sul mercato antiquario. Minime varianti compositive distinguono le due versioni: la nostra redazione approfondisce il dato paesaggistico boschivo che digrada sullo sfondo. Entrambe adottano un'impaginazione spaziale coinvolgente; la Maddalena, una profusione di boccoli d'oro e rotondità , appare quasi sbalzata in primo piano in una sorta di focalizzazione ravvicinata, mentre due putti in un angolo in alto a sinistra assistono curiosi al suo esercizio spirituale. La pennellata densa e ricercata, l'esuberanza inventiva recano la firma di Ludovico Mazzanti che, formatosi a Roma sulle esperienze del Baciccia e del Lanfranco, si fece ben presto notare dall'ordine gesuitico per il suo gusto sopraffino ed elegante, nostalgicamente votato al recupero di formule tardo-barocche declinate in chiave di più affettata "maniera", come si evince, per esempio, dal trattamento riservato alle stoffe e alle superfici. Attivo a Napoli per una manciata di anni a partire dal 1733, è forse in questo momento della sua carriera che si colloca l'invenzione della Maddalena in preghiera, stilisticamente esposta all'influenza di Francesco Solimena e Paolo De Matteis. L'opera è corredata da un expertise del Dott. Filippo Pedrocco che la assegna a Francesco Trevisani.

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