Marcantonio Raimondi (Molinella, 1479 ca. – Bologna
bulino II stato/II, mm 439x294, 1516/1517 ca., La prova, monogrammata in basso al centro, nitida e ben contrastata, nel II stato di 2 dopo i ritocchi, è impressa su carta databile nel tardo Cinquecento. In rapporto con un disegno antico disperso e un dipinto a grisaille realizzato da Raffaello per Leone X sotto l’affresco del Parnaso, nella Stanza della Segnatura in Vaticano, la stampa è caratterizzata da insuperati effetti pittorici e una vellutata tonalità di base ottenuta mediante granitura della lastra, in seguito rilavorata e levigata nelle aree destinate a restare bianche. Caratteri che, a detta del padre delle Vite, Giorgio Vasari, "stupirono tutta Roma". Dal punto di vista compositivo molti elementi trovano riscontri in precedenti opere di Raffaello, databili intorno al 1510-15. Bibliografia: Bartsch, n. 245; Delaborde, n. 14; Raphael Invenit, p. 242; Ferrara-Bertelà , n. 401
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bulino II stato/II, mm 439x294, 1516/1517 ca., La prova, monogrammata in basso al centro, nitida e ben contrastata, nel II stato di 2 dopo i ritocchi, è impressa su carta databile nel tardo Cinquecento. In rapporto con un disegno antico disperso e un dipinto a grisaille realizzato da Raffaello per Leone X sotto l’affresco del Parnaso, nella Stanza della Segnatura in Vaticano, la stampa è caratterizzata da insuperati effetti pittorici e una vellutata tonalità di base ottenuta mediante granitura della lastra, in seguito rilavorata e levigata nelle aree destinate a restare bianche. Caratteri che, a detta del padre delle Vite, Giorgio Vasari, "stupirono tutta Roma". Dal punto di vista compositivo molti elementi trovano riscontri in precedenti opere di Raffaello, databili intorno al 1510-15. Bibliografia: Bartsch, n. 245; Delaborde, n. 14; Raphael Invenit, p. 242; Ferrara-Bertelà , n. 401
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