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NUNZIO ROSSI (attr. a)

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(Napoli, 1626 - Sicilia, 1651)
Scena di miracolo
Olio su tela, cm 213X167

Sorprende il viaggio verso Bologna intrapreso dal pittore nel 1642 per poter frequentare la bottega di Guido Reni, sorprende perché il Rossi vantava una formazione riberesca e stanzionesca di tutto rispetto. Bisogna tuttavia dire che in quegli anni l'arte napoletana sarà interessata dal rinnovamento indotto dai maestri emiliani e dal pittoricismo di sapore vandichiano. Proprio alla fine degli anni Trenta ad esempio, Massimo Stanzione modulerà il proprio stile sugli esempi del classicismo bolognese, in modo particolare guardando ai modelli di Guido Reni visibili ai Girolamini, senza dimenticare gli apporti del Domenichino e del Lanfranco. Questa svolta segnerà la fortuna critica e sociale del pittore divenendo cavaliere dello Speron d'oro e dell'Ordine di Cristo, in virtù di una pittura sacra meno esasperata e drammatica di quella riberesca. Bisogna partire da questi assunti per comprendere la sfida del Rossi, desideroso non solo di frequentare la bottega di Reni ma di farsi strada in una città refrattaria ad accogliere artisti forestieri. Eppure, Rossi nella città felsinea riuscì a lavorare a San Girolamo della Certosa e ottenere un'altra importante commissione: il Sacrificio di Mosè dipinto per il palazzo Davia Bargellini. Rientrato a Napoli nel 1646 il pittore lavorì agli affreschi nella tribuna della chiesa di San Pietro a Maiella, dipinse L'Assunta per il duomo di Castellamare di Stabia, per poi trasferirsi a Messina dove decorì la residenza di Antonio Ruffo, celebre collezionista e continuare a produrre pale d'altare e quadri da stanza. Agli anni siciliani sembra quindi collocarsi la nostra tela, per le affinità con le opere di Agostino Scilla (Messina, 1629 - Roma, 1700).

Bibliografia di riferimento:
A. Mazza, Nunzio Rossi a Bologna e la svolta naturalistica di metà Seicento, in Napoli e l'Emilia. Studi sulle relazioni artistiche. Atti delle giornate di studio, 2008, a cura di A. Zezza, Napoli 2010, pp. 159-182, 277-292, 316 ; 318
N. Spinosa, Pittura del Seicento a Napoli. Da Caravaggio a Massimo Stanzione, Napoli 2010, pp. 145, 382 ; 384 nn. 387 ; 390 con bibliografia precedente

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Estimate
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Time, Location
21 Sep 2021
Italy, Genoa
Auction House
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(Napoli, 1626 - Sicilia, 1651)
Scena di miracolo
Olio su tela, cm 213X167

Sorprende il viaggio verso Bologna intrapreso dal pittore nel 1642 per poter frequentare la bottega di Guido Reni, sorprende perché il Rossi vantava una formazione riberesca e stanzionesca di tutto rispetto. Bisogna tuttavia dire che in quegli anni l'arte napoletana sarà interessata dal rinnovamento indotto dai maestri emiliani e dal pittoricismo di sapore vandichiano. Proprio alla fine degli anni Trenta ad esempio, Massimo Stanzione modulerà il proprio stile sugli esempi del classicismo bolognese, in modo particolare guardando ai modelli di Guido Reni visibili ai Girolamini, senza dimenticare gli apporti del Domenichino e del Lanfranco. Questa svolta segnerà la fortuna critica e sociale del pittore divenendo cavaliere dello Speron d'oro e dell'Ordine di Cristo, in virtù di una pittura sacra meno esasperata e drammatica di quella riberesca. Bisogna partire da questi assunti per comprendere la sfida del Rossi, desideroso non solo di frequentare la bottega di Reni ma di farsi strada in una città refrattaria ad accogliere artisti forestieri. Eppure, Rossi nella città felsinea riuscì a lavorare a San Girolamo della Certosa e ottenere un'altra importante commissione: il Sacrificio di Mosè dipinto per il palazzo Davia Bargellini. Rientrato a Napoli nel 1646 il pittore lavorì agli affreschi nella tribuna della chiesa di San Pietro a Maiella, dipinse L'Assunta per il duomo di Castellamare di Stabia, per poi trasferirsi a Messina dove decorì la residenza di Antonio Ruffo, celebre collezionista e continuare a produrre pale d'altare e quadri da stanza. Agli anni siciliani sembra quindi collocarsi la nostra tela, per le affinità con le opere di Agostino Scilla (Messina, 1629 - Roma, 1700).

Bibliografia di riferimento:
A. Mazza, Nunzio Rossi a Bologna e la svolta naturalistica di metà Seicento, in Napoli e l'Emilia. Studi sulle relazioni artistiche. Atti delle giornate di studio, 2008, a cura di A. Zezza, Napoli 2010, pp. 159-182, 277-292, 316 ; 318
N. Spinosa, Pittura del Seicento a Napoli. Da Caravaggio a Massimo Stanzione, Napoli 2010, pp. 145, 382 ; 384 nn. 387 ; 390 con bibliografia precedente

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21 Sep 2021
Italy, Genoa
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