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LOT 0195

PITTORE ATTIVO A ROMA NEL XVII SECOLO

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Cupido addormentato
Olio su tela, cm 99,5X96,5

Il dipinto, di carattere emiliano e secentesco, reca un'attribuzione collezionistica a Giovanni Lanfranco (Parma, 1582 - Roma, 1647) e descrive un amorino addormentato con il capo sulle braccia conserte e appoggiate su un bassorilievo marmoreo. L'iconografia trova origine nei cupidi di età classica, raffigurati come fanciulli ignudi con archi e frecce, tema che ebbe ampia diffusione in età rinascimentale e barocca, trovando nei parametri di gusto all'antica la sua fortuna illustrativa. La tela perì, si distingue altresì per la particolare posa del Cupido, che solitamente è rappresentato disteso come tramandato dalla scultura antica e lo vediamo ad esempio nel celebre dipinto di Caravaggio custodito a Palazzo Pitti a Firenze o nelle simili opere di Guido Reni. Il Cupido seduto invece, si riscontra in una bellissima opera del Genovesino appartenente al Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, che si contraddistingue perì quale Vanitas, essendo seduto su un libro reggendo un teschio. Tornando all'opera, riscontriamo il suo carattere tenebroso dettato dalla interpretazione dei chiaroscuri caravaggeschi da parte degli artisti emiliani a Roma durante il secondo decennio e che caratterizzì le opere di Ludovico Carracci, le prime prove capitoline di Guercino e la produzione di Giovanni Lanfranco. La superficie della tela in esame interessata da secolare sporcizia, suggerisce una dovuta prudenza attributiva.

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Sale price
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Estimate
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Time, Location
21 Sep 2021
Italy, Genoa
Auction House
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Cupido addormentato
Olio su tela, cm 99,5X96,5

Il dipinto, di carattere emiliano e secentesco, reca un'attribuzione collezionistica a Giovanni Lanfranco (Parma, 1582 - Roma, 1647) e descrive un amorino addormentato con il capo sulle braccia conserte e appoggiate su un bassorilievo marmoreo. L'iconografia trova origine nei cupidi di età classica, raffigurati come fanciulli ignudi con archi e frecce, tema che ebbe ampia diffusione in età rinascimentale e barocca, trovando nei parametri di gusto all'antica la sua fortuna illustrativa. La tela perì, si distingue altresì per la particolare posa del Cupido, che solitamente è rappresentato disteso come tramandato dalla scultura antica e lo vediamo ad esempio nel celebre dipinto di Caravaggio custodito a Palazzo Pitti a Firenze o nelle simili opere di Guido Reni. Il Cupido seduto invece, si riscontra in una bellissima opera del Genovesino appartenente al Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, che si contraddistingue perì quale Vanitas, essendo seduto su un libro reggendo un teschio. Tornando all'opera, riscontriamo il suo carattere tenebroso dettato dalla interpretazione dei chiaroscuri caravaggeschi da parte degli artisti emiliani a Roma durante il secondo decennio e che caratterizzì le opere di Ludovico Carracci, le prime prove capitoline di Guercino e la produzione di Giovanni Lanfranco. La superficie della tela in esame interessata da secolare sporcizia, suggerisce una dovuta prudenza attributiva.

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21 Sep 2021
Italy, Genoa
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