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LOT 0216

PITTORE ATTIVO A VENEZIA NEL XVII SECOLO

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Interno di cucina
Olio su tela, cm 134X97,5

Il dipinto reca un interessante attribuzione collezionistica a Joseph Heintz il Giovane (Augusta, 1600 circa - Venezia, 1678). Figlio dell'omonimo Joseph il vecchio, pittore di corte di Rodolfo II, prima di scendere in Italia, Heintz frequenta la bottega di Matthias Kager (1621), che fu allievo a Venezia di Hans Rottenhammer. Nel 1625 il giovane è attivo in Italia e nel 1632 è documentato a Venezia e registrato alla Fraglia dei pittori veneziani dal 1634 al 1639 e nell'elenco della Tansa de' pittori dal 1639 al 1642. Nella città lagunare l'artista conseguì un notevole successo, specialmente per i suoi quadri capricciosissimi, con concerti di mostri, fantasmi e chimere. Ma l'aspetto più interessante della sua creatività furono le vedute e la descrizione delle feste veneziane che affronta con sincero spirito aneddotico e una sorprendente spigliatezza narrativa e cromatica. Tornando all'opera in esame, oltre agli alti aspetti estetici e qualitativi, documenta assai bene una grande cucina d'età barocca, che ben evoca il celebre trattato di Bartolomeo Scappi, (Dumenza, 1500 circa - Roma, 1577) pubblicato a Venezia nel 1570 e ricco di ben ventotto illustrazioni, che vanno dall'architettura delle cucine agli 'instromenti, ordigne e masserizie necessari all'esercizio dell'arte del cuoco (cfr. J. di Schino, F. Luccichenti, Il cuoco segreto dei papi - Bartolomeo Scappi e la Confraternita dei cuochi e dei pasticceri, Roma 2008).

Bibliografia di riferimento:
M. Lucco, Foresti a Venezia nel Seicento, in La pittura nel Veneto. Il Seicento, II, Milano 2001, ad vocem
D. D'Anza, Appunti sulla produzione festiva di Joseph Heintz il Giovane, in Arte in Friuli Arte a Trieste, 24, 2005, ad vocem

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Sale price
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Estimate
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Time, Location
21 Sep 2021
Italy, Genoa
Auction House
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Interno di cucina
Olio su tela, cm 134X97,5

Il dipinto reca un interessante attribuzione collezionistica a Joseph Heintz il Giovane (Augusta, 1600 circa - Venezia, 1678). Figlio dell'omonimo Joseph il vecchio, pittore di corte di Rodolfo II, prima di scendere in Italia, Heintz frequenta la bottega di Matthias Kager (1621), che fu allievo a Venezia di Hans Rottenhammer. Nel 1625 il giovane è attivo in Italia e nel 1632 è documentato a Venezia e registrato alla Fraglia dei pittori veneziani dal 1634 al 1639 e nell'elenco della Tansa de' pittori dal 1639 al 1642. Nella città lagunare l'artista conseguì un notevole successo, specialmente per i suoi quadri capricciosissimi, con concerti di mostri, fantasmi e chimere. Ma l'aspetto più interessante della sua creatività furono le vedute e la descrizione delle feste veneziane che affronta con sincero spirito aneddotico e una sorprendente spigliatezza narrativa e cromatica. Tornando all'opera in esame, oltre agli alti aspetti estetici e qualitativi, documenta assai bene una grande cucina d'età barocca, che ben evoca il celebre trattato di Bartolomeo Scappi, (Dumenza, 1500 circa - Roma, 1577) pubblicato a Venezia nel 1570 e ricco di ben ventotto illustrazioni, che vanno dall'architettura delle cucine agli 'instromenti, ordigne e masserizie necessari all'esercizio dell'arte del cuoco (cfr. J. di Schino, F. Luccichenti, Il cuoco segreto dei papi - Bartolomeo Scappi e la Confraternita dei cuochi e dei pasticceri, Roma 2008).

Bibliografia di riferimento:
M. Lucco, Foresti a Venezia nel Seicento, in La pittura nel Veneto. Il Seicento, II, Milano 2001, ad vocem
D. D'Anza, Appunti sulla produzione festiva di Joseph Heintz il Giovane, in Arte in Friuli Arte a Trieste, 24, 2005, ad vocem

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21 Sep 2021
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