PITTORE DEL XVIII SECOLO
Risurrezione di Cristo
Olio su tela, cm 64X50
La tela reca una tradizionale attribuzione al pittore Gio Stefano Robatto. L'artista è descritto dalle fonti quale allievo a Roma di Carlo Maratta e tenuto in lode dai primi professori, specialmente dal Baciccio e dal Bernino (Soprani Ratti, II, p. 127). Il periodo romano dovrebbe attestarsi per una ventina d'anni a partire dalla metà del settimo decennio, ma a prescindere dalla retorica biografica, il pittore svolse il suo operato nella bottega del maestro in maniera alquanto anonima. Nulla è dato sapere dei diversi viaggi condotti a Napoli, Messina, Venezia, Milano e Bologna, mentre il definitivo rientro in patria avvenne intorno al 1685. La nostra opera evidenzia il gusto eclettico del pittore, attento alla tradizione locale e, al contempo, aderente ai dettami del classicismo romano. Uno stile, quindi, che coniuga sentimenti arcadici con la sensibilità coloristica memore del Fiasella, dei Guidobono e del Gaulli.
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Risurrezione di Cristo
Olio su tela, cm 64X50
La tela reca una tradizionale attribuzione al pittore Gio Stefano Robatto. L'artista è descritto dalle fonti quale allievo a Roma di Carlo Maratta e tenuto in lode dai primi professori, specialmente dal Baciccio e dal Bernino (Soprani Ratti, II, p. 127). Il periodo romano dovrebbe attestarsi per una ventina d'anni a partire dalla metà del settimo decennio, ma a prescindere dalla retorica biografica, il pittore svolse il suo operato nella bottega del maestro in maniera alquanto anonima. Nulla è dato sapere dei diversi viaggi condotti a Napoli, Messina, Venezia, Milano e Bologna, mentre il definitivo rientro in patria avvenne intorno al 1685. La nostra opera evidenzia il gusto eclettico del pittore, attento alla tradizione locale e, al contempo, aderente ai dettami del classicismo romano. Uno stile, quindi, che coniuga sentimenti arcadici con la sensibilità coloristica memore del Fiasella, dei Guidobono e del Gaulli.