PLACCA, MONTELUPO (?), METÀ SECOLO XVI
PLACCA, MONTELUPO (?), METÀ SECOLO XVI
in maiolica dipinta in policromia in verde, il blu, il giallo, l'arancio e il bruno su fondo biancastro; cm 50,5x35,5
A PLAQUE, MONTELUPO (?), MID 16TH CENTURY
Bibliografia di confronto
B. Rackham, Victoria and Albert Museum. Catalogue of Italian Maiolica, Londra 1977, p. 122 n. 352;
F. Berti, Storia della ceramica di Montelupo, Vol. III, Montelupo 1999, pp. 187-193 tav. 332-345;
M. Cecchetti, Targhe devozionali dell'Emilia-Romagna, Faenza 2000, pp. 144-147, 182-187;
C. Ravanelli Guidotti, Maioliche di Montelupo, Firenze 2019, pp. 268-270 n. 5
Targa plasticata da stampo di forma rettangolare, con sottile cornice aggettante e fori per l'affissione in alto al centro. Il fronte è interamente smaltato, al verso segni della lavorazione e colature di vetrina. La targa devozionale rappresenta la Madonna a mezza figura con il Bambino in piedi nudo su un cuscinetto, il piedino sulla mano della madre, appoggiato alla sua spalla sinistra nel gesto dell’abbraccio; entrambi hanno l'aureola. Negli angoli superiori compaiono due cherubini a bassorilievo, anch’essi con aureola. I personaggi hanno i contorni del viso delineati in blu di cobalto, l’abito mostra un corsetto verde decorato a ricami che lascia scoperte le maniche ricamate a loro volta, il manto hanno dipinto in blu con bordo giallo. In basso a sinistra una targhetta iscritta DIMI.DD.EDELANTONIA in blu su fondo a riserva ombreggiata di verde e arancio con cornice graffita sul fondo blu.
Il tipo iconografico deriva da un modello rinascimentale attribuito a Benedetto da Maiano, il cui marmo originale è individuabile in un rilievo alla National Gallery of Art di Washington (Samuel H. Kress Collection, inv. n. A 166), di cui sono note versioni in terracotta e stucco, ma anche in maiolica. Le riproduzioni del modello, monocrome o policrome, in terracotta, gesso o altro conglomerato plastico, dapprima prodotte da fabbriche toscane, in seguito anche da botteghe emiliane ed umbre, ebbero larghissima diffusione per un arco di tempo assai lungo.
Questa targa è particolarmente fedele al modello originale, con la presenza della cornice e dei due cherubini ai lati del volto della Madonna, come le opere analoghe attribuite a Montelupo conservate nei Musei di Londra e di Boston. Benché il gusto coloristico e l’uso così marcato del blu di cobalto non ci facciano escludere del tutto una produzione umbra o forse marchigiana, tuttavia la targa con “Isoletta galante” del V&A, che non esclude l’attribuzione toscana a Montelupo, insieme con la targa recentemente pubblicata con Madonna col Bambino, in posa differente, attribuita da Carmen Ravanelli Guidotti alle officine toscane, ci indirizzano nell’attribuzione a Montelupo.
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PLACCA, MONTELUPO (?), METÀ SECOLO XVI
in maiolica dipinta in policromia in verde, il blu, il giallo, l'arancio e il bruno su fondo biancastro; cm 50,5x35,5
A PLAQUE, MONTELUPO (?), MID 16TH CENTURY
Bibliografia di confronto
B. Rackham, Victoria and Albert Museum. Catalogue of Italian Maiolica, Londra 1977, p. 122 n. 352;
F. Berti, Storia della ceramica di Montelupo, Vol. III, Montelupo 1999, pp. 187-193 tav. 332-345;
M. Cecchetti, Targhe devozionali dell'Emilia-Romagna, Faenza 2000, pp. 144-147, 182-187;
C. Ravanelli Guidotti, Maioliche di Montelupo, Firenze 2019, pp. 268-270 n. 5
Targa plasticata da stampo di forma rettangolare, con sottile cornice aggettante e fori per l'affissione in alto al centro. Il fronte è interamente smaltato, al verso segni della lavorazione e colature di vetrina. La targa devozionale rappresenta la Madonna a mezza figura con il Bambino in piedi nudo su un cuscinetto, il piedino sulla mano della madre, appoggiato alla sua spalla sinistra nel gesto dell’abbraccio; entrambi hanno l'aureola. Negli angoli superiori compaiono due cherubini a bassorilievo, anch’essi con aureola. I personaggi hanno i contorni del viso delineati in blu di cobalto, l’abito mostra un corsetto verde decorato a ricami che lascia scoperte le maniche ricamate a loro volta, il manto hanno dipinto in blu con bordo giallo. In basso a sinistra una targhetta iscritta DIMI.DD.EDELANTONIA in blu su fondo a riserva ombreggiata di verde e arancio con cornice graffita sul fondo blu.
Il tipo iconografico deriva da un modello rinascimentale attribuito a Benedetto da Maiano, il cui marmo originale è individuabile in un rilievo alla National Gallery of Art di Washington (Samuel H. Kress Collection, inv. n. A 166), di cui sono note versioni in terracotta e stucco, ma anche in maiolica. Le riproduzioni del modello, monocrome o policrome, in terracotta, gesso o altro conglomerato plastico, dapprima prodotte da fabbriche toscane, in seguito anche da botteghe emiliane ed umbre, ebbero larghissima diffusione per un arco di tempo assai lungo.
Questa targa è particolarmente fedele al modello originale, con la presenza della cornice e dei due cherubini ai lati del volto della Madonna, come le opere analoghe attribuite a Montelupo conservate nei Musei di Londra e di Boston. Benché il gusto coloristico e l’uso così marcato del blu di cobalto non ci facciano escludere del tutto una produzione umbra o forse marchigiana, tuttavia la targa con “Isoletta galante” del V&A, che non esclude l’attribuzione toscana a Montelupo, insieme con la targa recentemente pubblicata con Madonna col Bambino, in posa differente, attribuita da Carmen Ravanelli Guidotti alle officine toscane, ci indirizzano nell’attribuzione a Montelupo.
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