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Terracotta invetriata diam. cm 42 Autodidatta, Artias si avvici...

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Terracotta invetriata

diam. cm 42

Autodidatta, Artias si avvicina alla pittura negli anni Trenta: la sua opera s’avvia all’incontro folgorante Matisse e Picasso. Poi la Guerra e la militanza dell’artista nelle fila della Resistenza francese. Dopo la guerra, Artias raggiunge un punto centrale della sua arte nella necessità di esprimersi partendo da un pretesto figurativo per guardare a una realtà da restituire in termini appassionati. Prima in Francia e poi nel suo periodo marchigiano Artias sperimenterà con grande trasporto la pittura su ceramica. Troverà il vaso, il piatto, la brocca più adatti al proprio segno. Anche in ceramica procederà per cicli, così che il tema possa essere rappresentato per riflessioni successive. Il quinquennio a Valluris si trasformerà in una rampa di lancio artistica per Artias che riprenderà il tema del paesaggio, poi del nudo e del nudo-paesaggio. Queste opere saranno esposte in Svizzera e a Parigi. Negli anni successivi espone a Stoccolma, Neuchatel e in numerose località del Giappone. Presenta inoltre una mostra itinerante in 14 città degli Stati Uniti, cui fanno seguito mostre a Basilea, Londra, Parigi, Los Angeles. Dal 1976 trascorre lunghi periodi in Italia. La scoperta dell’architettura nonché dei grandi pittori italiani del Quattrocento, lo portano a dipingere una serie di opere dedicate a Roma e Venezia. All’inizio degli anni ’80 intraprende un lungo ciclo dal titolo Geotema in cui realizza tutte le combinazioni nate dalla geometria sovrapposte al corpo nudo femminile. Nel 1997 viene insignito della massima onorificenza francese, la Legion d’Onore, per meriti artistici.

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Reserve
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Time, Location
19 May 2024
Italy, Catania
Auction House

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Terracotta invetriata

diam. cm 42

Autodidatta, Artias si avvicina alla pittura negli anni Trenta: la sua opera s’avvia all’incontro folgorante Matisse e Picasso. Poi la Guerra e la militanza dell’artista nelle fila della Resistenza francese. Dopo la guerra, Artias raggiunge un punto centrale della sua arte nella necessità di esprimersi partendo da un pretesto figurativo per guardare a una realtà da restituire in termini appassionati. Prima in Francia e poi nel suo periodo marchigiano Artias sperimenterà con grande trasporto la pittura su ceramica. Troverà il vaso, il piatto, la brocca più adatti al proprio segno. Anche in ceramica procederà per cicli, così che il tema possa essere rappresentato per riflessioni successive. Il quinquennio a Valluris si trasformerà in una rampa di lancio artistica per Artias che riprenderà il tema del paesaggio, poi del nudo e del nudo-paesaggio. Queste opere saranno esposte in Svizzera e a Parigi. Negli anni successivi espone a Stoccolma, Neuchatel e in numerose località del Giappone. Presenta inoltre una mostra itinerante in 14 città degli Stati Uniti, cui fanno seguito mostre a Basilea, Londra, Parigi, Los Angeles. Dal 1976 trascorre lunghi periodi in Italia. La scoperta dell’architettura nonché dei grandi pittori italiani del Quattrocento, lo portano a dipingere una serie di opere dedicate a Roma e Venezia. All’inizio degli anni ’80 intraprende un lungo ciclo dal titolo Geotema in cui realizza tutte le combinazioni nate dalla geometria sovrapposte al corpo nudo femminile. Nel 1997 viene insignito della massima onorificenza francese, la Legion d’Onore, per meriti artistici.

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