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LOT 0117

RAFFAELLO DEL COLLE, detto RAFFAELLINO (maniera di)

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(Sansepolcro, 1500 - 1566)
Maria Vergine
Olio su tavola, cm 44X33

Allievo a Perugia di Giovanni di Pietro, detto lo Spagna, Raffaellino è documentato come maestro già nel 1518, per poi trasferirsi a Roma dove fu partecipe della bottega di Raffaello e alla morte del maestro collaborì con Giulio Romano, che gli affidì le opere incompiute, disegni e cartoni. Raffaellino impiegì questo prezioso materiale, che alla sua morte fu donato alla famiglia di pittori Alberti. Fu Vasari a indicare l'artista attivo a Palazzo Tè, ma l'animo di Raffaellino mostra una chiara autonomia di stile, attestandosi quale colto e raffinato esponente del manierismo italiano. Non a caso fu tra gli artisti favoriti della corte urbinate dei Della Rovere e pur lavorando in ambiti marginali rispetto a Roma e Firenze, la sua arte manifesta un costante e affatto provinciale aggiornamento sugli esempi toscani di Rosso, Bronzino e Vasari. Così la grande tavola raffigurante la Madonna col Bambino, Santi e donatore firmata e datata 1543, custodita nella Chiesa di Santa Maria dei Servi in Sant'Angelo in Vado, pur mantenendo ricordi da Raffaello sembra guardare a Parmigianino, agli emiliani e ai toscani 'eccentrici' della sua epoca. Nel nostro caso il volto evoca quello della Madonna del Velo con gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele del 1531 circa appartenente al Museo Leonardi di Urbania.

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Time, Location
21 Sep 2021
Italy, Genoa
Auction House
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(Sansepolcro, 1500 - 1566)
Maria Vergine
Olio su tavola, cm 44X33

Allievo a Perugia di Giovanni di Pietro, detto lo Spagna, Raffaellino è documentato come maestro già nel 1518, per poi trasferirsi a Roma dove fu partecipe della bottega di Raffaello e alla morte del maestro collaborì con Giulio Romano, che gli affidì le opere incompiute, disegni e cartoni. Raffaellino impiegì questo prezioso materiale, che alla sua morte fu donato alla famiglia di pittori Alberti. Fu Vasari a indicare l'artista attivo a Palazzo Tè, ma l'animo di Raffaellino mostra una chiara autonomia di stile, attestandosi quale colto e raffinato esponente del manierismo italiano. Non a caso fu tra gli artisti favoriti della corte urbinate dei Della Rovere e pur lavorando in ambiti marginali rispetto a Roma e Firenze, la sua arte manifesta un costante e affatto provinciale aggiornamento sugli esempi toscani di Rosso, Bronzino e Vasari. Così la grande tavola raffigurante la Madonna col Bambino, Santi e donatore firmata e datata 1543, custodita nella Chiesa di Santa Maria dei Servi in Sant'Angelo in Vado, pur mantenendo ricordi da Raffaello sembra guardare a Parmigianino, agli emiliani e ai toscani 'eccentrici' della sua epoca. Nel nostro caso il volto evoca quello della Madonna del Velo con gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele del 1531 circa appartenente al Museo Leonardi di Urbania.

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