Sant'Agostino lava i piedi a Cristo Pellegrino, Francesco de Mura (attr. a) (Napoli 1696 - 1782)
Olio su tela
cm. 102x76,5
Storia
Collezione Contini-Bonacossi, Firenze;
Collezione Luigi Baldacci, Firenze (1991);
Collezione privata
Bibliografia
Immagini del tempo passato. Una raccolta toscana di dipinti antichi, a cura di Marco Fagioli e Francesca Marini, Capalbio, Palazzo Collacchioni, 28 agosto - 11 settembre 2005, Aión, Firenze, 2005, pp. 48-49, n. 14, riprodotto.
Quest'opera è da collocarsi probabilmente entro gli anni Trenta del secolo, quando l'artista non ha ancora del tutto schiarito il tenebrismo del maestro. In essa Francesco De Mura condensa, in forme staticamente monumentali e pacati stati d'animo, il barocco vitalista e denso di forti slanci sentimentali del Solimena. Spinosa scrive a proposito di tale staticità paragonando le sue figure a statue colorate, ma riferimenti reali sono possibili, ad esempio, con le opere dello scultore Nicola Fumo in San Giovanni Battista delle Monache a Napoli. Le caratteristiche del dipinto inducono a proporre una datazione prossima al Sacrificio di Ifigenia del 1727, conosciuto nelle due versioni del Museo di Providence e di collezione privata napoletana (Settecento napoletano. Sulle ali dell'aquila imperiale 1717-1734, a cura di W. Prohaska e N. Spinosa, catalogo della mostra, Napoli, 1994; T. Fittipaldi, Scultura Napoletana del Settecento, Napoli, 1980).
Il dipinto era stato attribuito da Federico Zeri a Francesco Solimena, segnalazione scritta, in data 28/06/1991.
View it on
Estimate
Time, Location
Auction House
Olio su tela
cm. 102x76,5
Storia
Collezione Contini-Bonacossi, Firenze;
Collezione Luigi Baldacci, Firenze (1991);
Collezione privata
Bibliografia
Immagini del tempo passato. Una raccolta toscana di dipinti antichi, a cura di Marco Fagioli e Francesca Marini, Capalbio, Palazzo Collacchioni, 28 agosto - 11 settembre 2005, Aión, Firenze, 2005, pp. 48-49, n. 14, riprodotto.
Quest'opera è da collocarsi probabilmente entro gli anni Trenta del secolo, quando l'artista non ha ancora del tutto schiarito il tenebrismo del maestro. In essa Francesco De Mura condensa, in forme staticamente monumentali e pacati stati d'animo, il barocco vitalista e denso di forti slanci sentimentali del Solimena. Spinosa scrive a proposito di tale staticità paragonando le sue figure a statue colorate, ma riferimenti reali sono possibili, ad esempio, con le opere dello scultore Nicola Fumo in San Giovanni Battista delle Monache a Napoli. Le caratteristiche del dipinto inducono a proporre una datazione prossima al Sacrificio di Ifigenia del 1727, conosciuto nelle due versioni del Museo di Providence e di collezione privata napoletana (Settecento napoletano. Sulle ali dell'aquila imperiale 1717-1734, a cura di W. Prohaska e N. Spinosa, catalogo della mostra, Napoli, 1994; T. Fittipaldi, Scultura Napoletana del Settecento, Napoli, 1980).
Il dipinto era stato attribuito da Federico Zeri a Francesco Solimena, segnalazione scritta, in data 28/06/1991.