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LOT 27

Scuola Genovese del XVII secolo

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Scuola Genovese del XVII secolo
Putti festanti
Olio su tela
Genoese school of the seventeenth century
Cheering cherubs
Oil on canvas
86x69 cm

La tela che si inserisce convintamente nel panorama pittorico genovese del Seicento, vanta due tesi attributive. La prima ne dichiara la paternità a Domenico Piola (1628 - 1703) in collaborazione col cognato Stefano Camogli (1610 - 1690) a cui si deve, secondo la tesi, il bellissimo inserto di natura morta di fiori, frutta e conchiglie. Piola è da ritenersi il protagonista del rinnovamento pittorico a Genova nel secondo Seicento. Come già asserito acutamente da Ezia Gavazza in riferimento al rapporto tra Grechetto e Piola, in riferimento all' "Adorazione dei pastori" di San Luca e alla derivazione della stessa operata dal Piola, quest'ultimo trasforma la tensione tragica del Castiglione in rappresentazione narrativa. Smorzando gli atteggiamenti drammatici e trasformando i temi in piacevoli in visioni ove lo spettacolo prende il posto alla tensione Piola imprime la sua traccia al Barocco genovese. Camogli, invece, esordisce lavorando presso Jan Roos, specializzandosi come pittore di fiori e nature morte. Sebbene in proprio fin dagli anni quaranta del XVII secolo collabora regolarmente con Domanico Piola, di cui sposa la sorella, formando un connubio tra i più interessanti del Barocco non solo genovese.
Una seconda tesi, mantenendo l'inserimento dell'opera nel variegato mondo della pittura genovese del secondo Seicento, attribuisce il dipinto a uno dei tanti pittori fiamminghi attivi in città nel XVII secolo. L'opera, quindi, è vista come l'unione della piacevolezza espositiva d'impronta locale con la lezione di P.P Rubens e A. Van Dyck.
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Time, Location
10 Nov 2020
Italy, Milan
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Putti festanti
Olio su tela
Genoese school of the seventeenth century
Cheering cherubs
Oil on canvas
86x69 cm

La tela che si inserisce convintamente nel panorama pittorico genovese del Seicento, vanta due tesi attributive. La prima ne dichiara la paternità a Domenico Piola (1628 - 1703) in collaborazione col cognato Stefano Camogli (1610 - 1690) a cui si deve, secondo la tesi, il bellissimo inserto di natura morta di fiori, frutta e conchiglie. Piola è da ritenersi il protagonista del rinnovamento pittorico a Genova nel secondo Seicento. Come già asserito acutamente da Ezia Gavazza in riferimento al rapporto tra Grechetto e Piola, in riferimento all' "Adorazione dei pastori" di San Luca e alla derivazione della stessa operata dal Piola, quest'ultimo trasforma la tensione tragica del Castiglione in rappresentazione narrativa. Smorzando gli atteggiamenti drammatici e trasformando i temi in piacevoli in visioni ove lo spettacolo prende il posto alla tensione Piola imprime la sua traccia al Barocco genovese. Camogli, invece, esordisce lavorando presso Jan Roos, specializzandosi come pittore di fiori e nature morte. Sebbene in proprio fin dagli anni quaranta del XVII secolo collabora regolarmente con Domanico Piola, di cui sposa la sorella, formando un connubio tra i più interessanti del Barocco non solo genovese.
Una seconda tesi, mantenendo l'inserimento dell'opera nel variegato mondo della pittura genovese del secondo Seicento, attribuisce il dipinto a uno dei tanti pittori fiamminghi attivi in città nel XVII secolo. L'opera, quindi, è vista come l'unione della piacevolezza espositiva d'impronta locale con la lezione di P.P Rubens e A. Van Dyck.
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