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Ignoto scultore fine XIX secolo, Il pianto (Bambino che consola la sorella)

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Scultura in gesso, modello originale

cm. 112 h.

Punti di riporto per la traduzione in marmo. Mancante di un dito.
Sebbene la scultura di indubbia qualità formale sia stata avvicinata a opere di Adriano Cecioni (1836 – 1886), quali La madre, 1878-79, Incontro per le scale, 1880, Bambino con gallo, 1868, è evidente che un’attribuzione a questo artista sia difficilmente sostenibile. La cultura artistica a cui può essere avvicinata l’opera pare piuttosto quella di area napoletana. Il soggetto del dipinto si colloca all’interno di quella poetica degli affetti domestici che tanto successo ebbe in Italia nell’ultimo quarto dell’Ottocento. Testimonianze di questo gusto sono presenti in tutta la scultura italiana, dall’ambiente della Scapigliatura lombarda, Tumulo recente, 1877, di Giuseppe Grandi, Ritorno dalla montagna, 1884-88, di Eugenio Pellini, La vedova (Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna), di Ernesto Bazzaro, La mia mammina, 1900, di Attilio Prendoni, all'area della scultura napoletana, in opere come Mamma a chi vuoi bene, 1884, di Filippo Cifariello, e Povera Maria, 1873, di Giovanni Battista Amendola. Nonostante il modellato, intriso di "pittoricismo" nella stesura mossa delle superfici, possa rimandare all'ambiente lombardo, per sculture come il bambino piangente di Stizze, 1875, di Enrico Butti, la nostra scultura, per la presenza di un forte accento di espressività naturalistica, pare più riconducibile all'area meridionale. Si segnala infine che la scultura trova un'assonanza anche in area toscana con certe opere di Ezio Ceccarelli quali Bacio materno e Le due sorelle, realizzate in marmo.

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Estimate
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Time, Location
19 Apr 2024
Italy, Prato
Auction House
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Scultura in gesso, modello originale

cm. 112 h.

Punti di riporto per la traduzione in marmo. Mancante di un dito.
Sebbene la scultura di indubbia qualità formale sia stata avvicinata a opere di Adriano Cecioni (1836 – 1886), quali La madre, 1878-79, Incontro per le scale, 1880, Bambino con gallo, 1868, è evidente che un’attribuzione a questo artista sia difficilmente sostenibile. La cultura artistica a cui può essere avvicinata l’opera pare piuttosto quella di area napoletana. Il soggetto del dipinto si colloca all’interno di quella poetica degli affetti domestici che tanto successo ebbe in Italia nell’ultimo quarto dell’Ottocento. Testimonianze di questo gusto sono presenti in tutta la scultura italiana, dall’ambiente della Scapigliatura lombarda, Tumulo recente, 1877, di Giuseppe Grandi, Ritorno dalla montagna, 1884-88, di Eugenio Pellini, La vedova (Roma, Galleria Nazionale di Arte Moderna), di Ernesto Bazzaro, La mia mammina, 1900, di Attilio Prendoni, all'area della scultura napoletana, in opere come Mamma a chi vuoi bene, 1884, di Filippo Cifariello, e Povera Maria, 1873, di Giovanni Battista Amendola. Nonostante il modellato, intriso di "pittoricismo" nella stesura mossa delle superfici, possa rimandare all'ambiente lombardo, per sculture come il bambino piangente di Stizze, 1875, di Enrico Butti, la nostra scultura, per la presenza di un forte accento di espressività naturalistica, pare più riconducibile all'area meridionale. Si segnala infine che la scultura trova un'assonanza anche in area toscana con certe opere di Ezio Ceccarelli quali Bacio materno e Le due sorelle, realizzate in marmo.

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19 Apr 2024
Italy, Prato
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