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LOT 0324

PITTORE DEL XVIII-XIX SECOLO

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Ritratto di Francesco Caracciolo Arena Marchese di Gioiosa
Olio su tela, cm 75X63

Il dipinto si attribuisce a Gaetano Forte (Salerno, 1790 - Napoli, 1871) che, formatosi nella bottega familiare, nel 1806 si trasferì a Napoli per seguire gli studi giuridici ma iscrivendosi anche all'Accademia di Belle Arti, dove seguì i corsi di Giuseppe Cammarano. Sono gli anni in cui il pittore si allinea al gusto neoclassico in auge e grazie alla frequentazione di Jean Baptiste Wicar inizia a dedicarsi alla ritrattistica e partecipì con il maestro all'esecuzione di una tela commissionata da Giuseppe Bonaparte re di Napoli (Saccone, 1980-1981, p. 197). Ma la sua prima opera nota risalente al 1807 e raffigurante il Ritratto di sua Madre, custodita all'Accademia, denota un realismo spiccato che contraddistinguerà tutta la sua produzione successiva. Nel corso del secondo decennio, la sua arte si affrancherà dall'impronta prettamente neoclassica per esprimere un carattere più intimistico e meno retorico, come dimostra il Ritratto della Famiglia, eseguito nel 1816 (Galleria dell'Accademia di Napoli). Tuttavia, nei ritratti singoli e di committenza, l'autore non smarrirà l'intento realistico e al contempo aulico, pur mantenendo un'autonomia d'intenti e uno spiccato distacco da tentazioni accademiche. Infatti, come si evince nella tela in esame, Forte non compromette il suo spirito d'osservazione della realtà, cogliendo al meglio la resa espressiva del volto, evidenziandone l'evidenza plastica. Per quanto riguarda i rapporti con la committenza, l'autore lo sappiamo gradito dalla famiglia Caracciolo Arena e al Museo di San Martino è custodito un raffinato ritratto di Donna Titta Caracciolo Arena, eseguito probabilmente qualche anno più tardi rispetto al nostro. Non è noto il grado di parentela che lega i due personaggi ma in ogni caso anche in questo dipinto, Forte si distingue nella definizione dei tessuti e del volto. C'è poi una caratteristica 'misteriosa' che lega il nostro dipinto con altri del pittore. Il ritratto del giovane uomo appoggiato al cavalletto che appare alla destra di Francesco Caracciolo, è comparso dopo la pulitura. La cosa insolita è che le schede di altri due dipinti di Gaetano Forte esposti alla mostra Civiltà dell'Ottocento a Napoli del 1997, hanno rivelato particolari importanti dopo la pulitura. Soprattutto il ritratto del Duca di Vetticano dove è comparso un bellissimo paesaggio che occupa tutto lo sfondo.

Bibliografia di riferimento:
L. Martorelli, Gaetano Forte, in La pittura in Italia. L'Ottocento, Milano 1991, II, p. 831
M. Mormone, in Civiltà dell'Ottocento a Napoli, catalogo della mostra a cura di N. Spinosa, Napoli 1997, pp. 462 ; 467

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Time, Location
15 Jun 2021
Italy, Genoa
Auction House
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Ritratto di Francesco Caracciolo Arena Marchese di Gioiosa
Olio su tela, cm 75X63

Il dipinto si attribuisce a Gaetano Forte (Salerno, 1790 - Napoli, 1871) che, formatosi nella bottega familiare, nel 1806 si trasferì a Napoli per seguire gli studi giuridici ma iscrivendosi anche all'Accademia di Belle Arti, dove seguì i corsi di Giuseppe Cammarano. Sono gli anni in cui il pittore si allinea al gusto neoclassico in auge e grazie alla frequentazione di Jean Baptiste Wicar inizia a dedicarsi alla ritrattistica e partecipì con il maestro all'esecuzione di una tela commissionata da Giuseppe Bonaparte re di Napoli (Saccone, 1980-1981, p. 197). Ma la sua prima opera nota risalente al 1807 e raffigurante il Ritratto di sua Madre, custodita all'Accademia, denota un realismo spiccato che contraddistinguerà tutta la sua produzione successiva. Nel corso del secondo decennio, la sua arte si affrancherà dall'impronta prettamente neoclassica per esprimere un carattere più intimistico e meno retorico, come dimostra il Ritratto della Famiglia, eseguito nel 1816 (Galleria dell'Accademia di Napoli). Tuttavia, nei ritratti singoli e di committenza, l'autore non smarrirà l'intento realistico e al contempo aulico, pur mantenendo un'autonomia d'intenti e uno spiccato distacco da tentazioni accademiche. Infatti, come si evince nella tela in esame, Forte non compromette il suo spirito d'osservazione della realtà, cogliendo al meglio la resa espressiva del volto, evidenziandone l'evidenza plastica. Per quanto riguarda i rapporti con la committenza, l'autore lo sappiamo gradito dalla famiglia Caracciolo Arena e al Museo di San Martino è custodito un raffinato ritratto di Donna Titta Caracciolo Arena, eseguito probabilmente qualche anno più tardi rispetto al nostro. Non è noto il grado di parentela che lega i due personaggi ma in ogni caso anche in questo dipinto, Forte si distingue nella definizione dei tessuti e del volto. C'è poi una caratteristica 'misteriosa' che lega il nostro dipinto con altri del pittore. Il ritratto del giovane uomo appoggiato al cavalletto che appare alla destra di Francesco Caracciolo, è comparso dopo la pulitura. La cosa insolita è che le schede di altri due dipinti di Gaetano Forte esposti alla mostra Civiltà dell'Ottocento a Napoli del 1997, hanno rivelato particolari importanti dopo la pulitura. Soprattutto il ritratto del Duca di Vetticano dove è comparso un bellissimo paesaggio che occupa tutto lo sfondo.

Bibliografia di riferimento:
L. Martorelli, Gaetano Forte, in La pittura in Italia. L'Ottocento, Milano 1991, II, p. 831
M. Mormone, in Civiltà dell'Ottocento a Napoli, catalogo della mostra a cura di N. Spinosa, Napoli 1997, pp. 462 ; 467

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15 Jun 2021
Italy, Genoa
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